Russell, John

statista britannico (Londra 1792-Pembroke Lodge 1878). Entrato nel 1813 alla Camera dei Comuni, dal 1819 si batté per la riforma elettorale, divenendo per questo argomento la voce ufficiale dei whigs. Nel 1830, pur non essendo stato rieletto, fu nominato paymaster general dal governo whig di lord Grey e membro della commissione per la stesura della legge elettorale approvata (Reform Act) nel 1832. Nominato ministro degli Interni nel gabinetto Melbourne (1835-41), fece approvare la riforma dei corpi municipali inglesi (Municipal Reform Act, 1835) e irlandesi (Irish Municipal Bill, 1837) e altri provvedimenti in difesa delle libertà civili e religiose. Ministro delle Colonie (1839-41), passò all'opposizione durante il gabinetto Peel (1841-46) per tornare al governo dal 1846 al 1852 come primo ministro. Come capo del governo affrontò i problemi originati dalla carestia in Irlanda (1847) e dai cartisti a Londra (1848); fece abrogare i Navigation Acts (1849) in nome del liberalismo economico; appoggiò gli sforzi del ministro degli Esteri Palmerston in favore dei movimenti nazionali che sorgevano in Europa, ma ne pretese in seguito le dimissioni per la politica troppo personale (1851). Dopo la caduta del suo gabinetto, fu ministro degli Esteri nel governo di coalizione di lord Aberdeen (1852-55) e nel governo Palmerston (1859-65) e favorì la formazione dello Stato nazionale italiano sotto i Savoia. Alla morte di Palmerston, fu di nuovo primo ministro, ma il suo gabinetto cadde dopo pochi mesi sconfitto su una nuova legge elettorale (1866). Pur continuando a partecipare alle sedute della Camera dei Lords (era stato nominato pari nel 1861), rifiutò altri incarichi politici e si dedicò alla stesura delle sue memorie, Recollections and Suggestions (1875).

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