Rutebeuf

poeta francese (m. ca. 1285). Originario forse della Champagne, visse soprattutto a Parigi. Si descrive egli stesso giullare povero e sfortunato, frequentatore di taverne ma anche partecipe dei grandi avvenimenti pubblici, della crociata di Luigi IX che incoraggiò, della lotta della Sorbona contro gli ordini mendicanti, ecc. Fu il più grande poeta francese del Medioevo prima di Villon, al quale lo accomuna la sincerità e la spontaneità dell'arte: lirica e profondamente religiosa nel poemetto Neuf joies de Notre-Dame (Le nove gioie di Nostra Signora), satirica e ironica nelle poesie di contenuto autobiografico, quali Pauvreté (Povertà) e Repentance (Pentimento), o nei “detti”, tra cui Dit de l'herberie (Detto dell'erberia), Dit d'Aristote (Detto d'Aristotele), Dit des ribauds de Grève (Detto dei ribaldi di Grève). Temperamento versatile, dette al teatro il capolavoro del Miracle de Théophile; nel genere narrativo una continuazione del Renart con Renart le bestourné (ca. 1270; Renart finito male) e una serie di rapidi fabliaux, tra cui Testament de l'âne (Testamento dell'asino) e Frère Denis.

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