Luigi IX

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re di Francia, santo (Poissy 1215-Tunisi 1270). Primogenito di Luigi VIII e di Bianca di Castiglia, salì al trono all'età di 11 anni (1226), sotto la reggenza della madre, donna energica. Essa domò una rivolta e concluse il Trattato di Parigi (1229) con Raimondo VII, conte di Tolosa, che le garantì la sottomissione della Linguadoca, e seppe piegare la coalizione dei baroni, nello stesso anno (1234) in cui dava in moglie al re Margherita, figlia del conte di Provenza Raimondo Berengario V. Le redini del governo rimasero in mano a Bianca di Castiglia fino al 1242, quando già Luigi IX, con le vittorie di Taillebourg e di Saints, che lo videro trionfare sulle rivolte organizzate nel Poitou da Goffredo di Lusignano con l'aiuto e l'appoggio di Enrico III d'Inghilterra e ancora nella Linguadoca da Raimondo VII, aveva mostrato la sua capacità di reggere il regno con fermezza. La conseguente Pace di Lorris (1234) confermò il trattato del 1229 e portò la quiete nel regno che Luigi IX amministrò con saggezza, fermezza ed equità. Dal 1248 cominciò la sua opera di moralizzazione dello Stato col controllo dell'operato di ufficiali, balivi e siniscalchi. Contemporaneamente partiva per l'infelice VII Crociata, lasciando la reggenza a Bianca di Castiglia. Il re, che aveva voluto attaccare l'Egitto, centro di forza della potenza musulmana, venne sconfitto e fatto prigioniero a El-Mansûra (1250). Liberato dietro pagamento di una forte somma, rimase quattro anni in Siria dove riscattò un gran numero di prigionieri, manifestando altamente quel sentimento della pietà che lo fece adorare dai suoi sudditi. Mortagli la madre (1252), tornò in patria, dove fece sovente da arbitro nelle liti dei feudatari. Nel 1258 firmò il Trattato di Corbeil con Giacomo I d'Aragona. La Francia ne usciva senza vantaggi, ma creava le premesse per un accomodamento con gli Inglesi, arrivato puntualmente con la firma del Trattato di Parigi (1259) che pose fine alla lotta con Enrico III. Il re inglese rinunciò alle pretese sulla Normandia, l'Angiò, la Turingia e il Poitou, in cambio del Limosino. Attento ai problemi interni come a quelli esterni, Luigi IX sanò le finanze municipali (1260) e coniò la moneta d'oro conosciuta col nome di “grosso tornese”. Neutrale nella lotta fra papato e impero, propose invano la sua opera mediatrice che gli era riuscita con i Dampierre e i d'Avesnes in lotta per la successione di Fiandra (1246) e con Enrico III nella sua disputa con i baroni inglesi che volevano imporgli le dichiarazioni di Oxford (1264). Il suo spirito religioso gli suggeriva intanto l'idea di una nuova crociata che proclamò nel 1267, tra l'indifferenza e persino l'opposizione dei baroni e di papa Clemente IV. L'VIII Crociata ebbe inizio, dopo tre anni di preparazione, il 1º luglio 1270. Ancora una volta l'obiettivo principale era l'Egitto. Il re sbarcò a Cartagine nel presupposto di costituire a Tunisi una base sicura per muovere guerra ai musulmani. Fu fermato non dalle armi, ma da un'epidemia di peste che lo portò alla morte e decimò l'esercito. La figura del re e la sua santità sono rievocate nella cronaca di Joinville che gli fu a fianco nella VII Crociata. Considerato tra i più grandi sovrani della dinastia capetingia, Luigi IX ha ispirato numerosi artisti che gli hanno dedicato ritratti e illustrato le sue imprese. Scene della sua vita figurano sulle vetrate della Sainte Chapelle di Parigi. Giotto lo effigiò negli affreschi in S. Croce a Firenze e tra molte altre raffigurazioni vanno citate quelle di Van Loo, Maurice Denis e Delacroix.

Ordine cavalleresco di San Luigi

Istituito dal re di Francia Luigi XIV nel 1693, ne erano membri di diritto i massimi gradi militari del regno, e per esservi ammessi occorrevano almeno 10 anni di servizio militare. L'ordine, soppresso nel 1793 e ripristinato nel 1814 da Luigi XVIII, non fu più conferito dopo il 1830.

Ordine di San Ludovico

Un altro ordine cavalleresco intitolato a Luigi IX (Ordine di S. Ludovico) fu istituito nel 1836, per il merito civile, nel Ducato di Lucca da Carlo II di Borbone, il cui figlio Carlo III, divenuto (1849) duca di Parma, ne riformò gli statuti; fu soppresso nel 1860.

Bibliografia

A. D. Sertillanges, Saint Louis, Parigi, 1918; R. Fawtier, Les Capétiens et la France, Parigi, 1942; A. Bailly, Saint Louis, Parigi, 1949; J. Levron, Saint Louis ou l'apogée du Moyen Age, Parigi, 1957; L. Butler, R. J. Adams, The Capetian Kings of France, Londra, 1960; L. Génicot, Le XIIIe siècle européen, Parigi, 1968.

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