Sòrico

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comune in provincia di Como (58 km), 201 m s.m., 23,33 km², 1204 ab. (sorichesi), patrono: santo Stefano (26 dicembre).

Centro dell'alto lago di Como, posto sulla riva destra del fiume Mera. Abitato già in età romana, nella decennale lotta tra Milano e Como (1118-27), parteggiò per i milanesi. Assorbito poi nella politica accentratrice di Como, cadde sotto la signoria dei Visconti (1335). Nel 1522 fu occupato da Gian Giacomo Medici di Marignano, cacciato da Francesco II Sforza (1532), il quale separò amministrativamente il territorio da Como (1534) unendolo a Dongo e Gravedona nel feudo delle Tre Pievi, che venne ceduto a Tolomeo Gallio da Filippo II di Spagna (1580).§ La parrocchiale di Santo Stefano (1447), ricostruita nel 1703 in forme barocche, conserva del primitivo edificio l'imponente campanile, il portale in marmo bianco e l'abside; all'interno è un prezioso polittico rinascimentale di Domenico Lugano. Il santuario di San Miro (metà sec. XV) conserva una pala d'altare del Fiammenghino (1615) e affreschi dei sec. XV e XVI, tra cui notevoli quelli di S. De Magistris (1526). Sulla sponda del lago di Mezzola l'oratorio di San Fedelino (sec. X) ha nell'abside affreschi romanici.§ L'agricoltura (soprattutto foraggi per l'allevamento), un tempo base dell'economia, è ormai un'attività marginale. Notevolmente sviluppati sono il turismo e le attività connesse. § Il 1° marzo si svolge la Festa dei Marziröö per annunciare la primavera, i bambini vanno per le case del paese suonando campanacci e corni e ricevendo in cambio piccoli regali.

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