Sacco e Vanzétti

operai anarchici protagonisti di un caso giudiziario americano (Nicola Sacco, 1891-1927; Bartolomeo Vanzetti, 1888-1927). La loro storia di emigranti ebbe un'improvvisa notorietà allorché, sotto l'imputazione di aver assassinato a scopo di rapina il cassiere e la guardia di un'officina, furono processati e condannati a morte (1921). Il fatto, accaduto in un esasperato clima xenofobo e di tensione politica, scosse l'opinione pubblica mondiale che non aveva riscontrato nell'accusa prove convincenti. L'iniquo verdetto, nonostante la presa di posizione di uomini illustri quali Rolland, Shaw, Einstein, portò all'esecuzione della sentenza nel 1927. Sorsero allora in Italia e all'estero comitati per la revisione del processo. Un anno dopo la morte degli anarchici vennero pubblicate le Letters of Sacco and Vanzetti. M. A. Musmanno analizzò il caso nel libro After 12 Years (1939; Dopo 12 anni), e C. L. Joughin ed E. M. Morgan in The Legacy of Sacco and Vanzetti (1948; Il lascito di Sacco e Vanzetti) esaminarono un numero imponente di poesie, lavori teatrali e romanzi su questo tema. Il caso è al centro del romanzo di Upton SinclairBoston (1928) e di due drammi di M. Anderson, Gods of the Lightning (1928; Gli dei del fulmine) e Winterset (1935). Tutti questi autori si schierarono in difesa dei due anarchici e contro la faziosità del processo, così come è stato nel film di G. Montaldo (1971) interpretato da R. Cucciolla e G. M. Volonté. Nel 1977 lo Stato del Massachusetts ha riabilitato i due anarchici con una dichiarazione ufficiale che definì scorretto il processo.

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