Saint-John Perse

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pseudonimo del poeta e diplomatico francese Alexis Saint-Léger Léger (Saint-Léger-les-Feuilles, Pointe-à-Pitre, 1887-Giens, Var, 1975). Studente di diritto a Bordeaux, pubblicò nel 1904 Images à Crusoé e nel 1911 Éloges, poemi che cantano la nostalgia dell'infanzia trascorsa nella piantagione familiare della Guadalupa. Seguì un lungo silenzio, rotto nel 1924 con Amitié du prince (Amicizia del principe) e Anabase, salutato come un capolavoro e tradotto dai più grandi poeti stranieri (Rilke, Eliot, Ungaretti). Gli incarichi della carriera diplomatica, intrapresa presso il Ministero degli Esteri fin dal 1914, lo allontanarono nuovamente dalla poesia, alla quale lo restituirono definitivamente le vicende della guerra e il solitario esilio americano conseguente al suo rifiuto di aderire al governo collaborazionista. Nacquero così i testi di Exil (1942-44), Vents (1945; Venti), Amers (1957; Amari), Chronique (1960), Oiseaux (1963; Uccelli). Sviluppatasi al di fuori di ogni corrente, la lirica di Saint-John Perse si snoda in ampi e liberi versetti di classica maestosità. Il linguaggio, tecnico-scientifico o arcaico, accentuandone il carattere cosmico e mitico, conferisce al suo progetto poetico il valore di una conoscenza creatrice e di una conquista dell'universo attraverso tutti gli elementi. Nel 1960 gli fu assegnato il premio Nobel per la letteratura.

A. Bosquet, Saint-John Perse, Parigi, 1953; R. Caillois, Poétique de Saint-John Perse, Parigi, 1954; A. Bosquet, Verbe et vertige, Parigi, 1961; R. Garaudy, Esthétique et invention du futur, Parigi, 1971; P. M. Van Rutten, Le langage poétique de Saint-John Perse, Parigi, 1975; E. de Crouy-Chanel, Alexis Léger ou l'autre visage de Saint-John Perse, Parigi, 1989; G. Clerc, Saint-John Perse ou de la poésie comme acte sacré, Neuchâtel, 1990.

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