Salvadóri, Giùlio

poeta e critico italiano (Monte San Savino, Arezzo, 1862-Roma 1928). La vita di Salvadori è caratterizzata da due momenti ben distinti: dopo l'atteggiamento positivistico di scuola carducciana, con venature naturalistiche e darwinistiche, della giovinezza, mentre era insegnante ad Ascoli Piceno (1884), una profonda conversione religiosa modificò, oltre al suo modo di vita, anche il suo impegno di scrittore. Dopo aver collaborato alla Cronaca Bizantina, alla Domenica Letteraria, alla Domenica del Fracassa e al Fanfulla della Domenica, dal 1884 anche le sue opere, come il Canzoniere civile (1889), in cui canta, con riecheggiamenti formali carducciani, i più grandi avvenimenti della civiltà cristiana, furono ispirate a questo nuovo impegno di fede, tanto che, dopo la morte di Salvadori, fu aperto un processo di beatificazione. Pubblicò inoltre numerosi saggi di critica letteraria: sugli stilnovisti, su Dante (La mirabile visione nel paradiso terrestre di Dante, 1915) e su alcuni scrittori dell'Ottocento, in cui sono sempre vivi l'interesse religioso e la problematica cristiana.

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