Schmidt, Helmut

statista tedesco (Amburgo 1918-2015). Presidente della Lega degli studenti socialisti (1947-48), dirigente nazionale della SPD dal 1958, fu ministro della Difesa (1969-72) e delle Finanze (1972-74). Subentrato a W. Brandt come cancelliere (1974), ne proseguì la politica, pur trovandosi in un momento storico non certo facile per la Germania federale (attentati terroristici ad opera della RAF, crisi economica mondiale, contrasti con la Germania socialista). Il suo nome resta legato più che altro alla creazione dello SME , entrato in vigore nel 1979. Nel 1982 venne battuto da un voto di sfiducia del Parlamento, in seguito alla sua richiesta a Washington di installare gli euromissili sul territorio tedesco; ciò pose fine alla coalizione con i liberali e Schmidt rinunciò a guidare il suo partito alle elezioni dell'anno successivo. Nel 1987 lasciò il Bundestag e dalle colonne del settimanale Die Zeit (di cui nel frattempo era divenuto condirettore) criticò l'avvicinamento del suo partito alle tesi eco-pacifiste. Pochi anni dopo la riunificazione tedesca, Schmidt pubblicò il libro Handeln für Deutschland (1992; Agire per la Germania), in cui espose un programma di governo alternativo per superare i numerosi problemi portati dall'unificazione.

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