Seurat, Georges-Pierre

Indice

pittore francese (Parigi 1859-1891). Allievo dell'École des Beaux-Arts di Parigi, dove seguì l'insegnamento di H. Lehmann, mediocre discepolo di J.-A.-D. Ingres, si esercitò a lungo nel disegno, acquisendo così uno stile grafico maturo, quale si manifesta nelle sue prime composizioni a matita (1882). Contemporaneamente Seurat si interessò alla pittura, accostandosi dapprima al naturalismo e al paesaggismo di Barbizon (J.-F. Millet, J.-B. C. Corot), quindi ai modi dell' impressionismo di cui, pur ammirando la luminosità dei colori puri e la pennellata frammentaria, non approvava però il lato spontaneo, di improvvisazione “romantica”. Attento infatti agli studi ottici sul colore e sui fenomeni della visione rilanciati dal positivismo (H. von Helmholtz, N. O. Rood, M. E. Chevreul), l'artista si propose di riformare il movimento impressionista sulla base di un metodo scientifico che ne stabilisse con rigore i principi. Nel 1884, dopo un anno di abbozzi e di studi en plein-air, Seurat espose al primo Salon des IndépendantsUne baignade à Asnières (Londra, National Gallery), vasta composizione che guadagnò all'artista l'amicizia di P. Signac, insieme al quale Seurat perfezionò la tecnica del pointillisme, ponendosi così tra i creatori del divisionismo o neoimpressionismo. Il primo importante risultato su questa linea di ricerca fu il celebre dipinto Un dimanche après-midi à l'île de la Grande Jatte, noto come La Grande Jatte (1884-86, Chicago, Art Institute), preceduto da una sessantina di studi, che si affermò come il manifesto del pointillisme. Opere successive, quali Les Poseuses (1886-88, Merion, Barnes Foundation), dove la tecnica divisionista fu applicata in un interno, e La parade (1888, New York, Metropolitan Museum), rivelano un accostamento di Seurat al simbolismo e in particolare alle teorie dell'amico C. Henry sul significato simbolico della direzione delle linee e dei loro effetti psicologici. Animazione, movimento, preziosismo grafico, caratterizzano le ultime opere dell'artista (Le chahut, 1890, Otterlo, Kröller-Müller Museum; Le cirque, 1890-91, Parigi, Musée d'Orsay) e si collocano, per molti aspetti, alle soglie dell'Art Nouveau. "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 38-41" "Per approfondire Vedi Gedea Arte vol. 9 pp 38-41"

Bibliografia

W. L. Homer, Seurat and the Science of Painting, Cambridge, 1964; H. Perruchot, Seurat, Parigi, 1968; L. Hautecoeur, G. Seurat, Milano, 1972; M. Tazartes, Seurat, Firenze, 1991.

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