Sevèro d'Antiòchia

teologo bizantino (Sozopoli, Pisidia, ca. 465-Xois, Egitto, 538). Studiò ad Alessandria e a Beirut. Nel 512 Anastasio I lo proclamò patriarca d'Antiochia, da dove sei anni più tardi fu scacciato come eretico da Giustino I, perché monofisita e sostenitore della corruttibilità della carne di Cristo. Molti dei suoi scritti (Filatele, Contro l'apologia di Giuliano), quasi completamente perduti nel testo greco, si conservano in traduzione siriaca.

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