Sfinge

(greco Sphínx, Sphingós), mostro della mitologia greca: un essere alato con testa di donna e corpo di leone. La Sfinge agisce in funzione del mito di Edipo, il quale, rispondendo a un enigma, libera Tebe dalla presenza del mostro e diventa re della città. Questa connessione con l'accesso al trono di Tebe non è incidentale, ma riproduce una relazione originaria, probabilmente egiziana, tra Sfinge e regalità. Già dall'età protodinastica era in uso presso gli Egizi rappresentare il faraone defunto talora sotto forma di leone. Le Sfingi più antiche sono accosciate e col capo coperto dal nemes con ureo che è l'acconciatura tipica del faraone. A iniziare dal Nuovo Regno si hanno anche Sfingi femminili che rappresentano regine. La più nota, e forse una delle più antiche, è quella di El Gîza (57 m di lunghezza, 20 di altezza). Questo monumento nel corso dei millenni ha subito numerosi danneggiamenti, dalle tempeste di sabbia all'erosione causata dalle acque sotterranee, e sin dai tempi più remoti è stato oggetto di pesanti interventi di restauro, fino ad arrivare a quelli del maggio 1998, a cura del Getty Conservation Institute, grazie ai quali sono stati realizzati nuovi percorsi di scorrimento delle acque sotterranee tutto intorno. Esso rappresenta il faraone Chefren, intagliato in un blocco di roccia naturale presso il tempio funerario del sovrano. La Sfinge è identificata anche con la divinità solare Ra-Harakhte (Harmachis) e con altre divinità come Amon-Ra o Horo, assumendo in questi casi testa di ariete o di falco. Per il suo carattere divino la Sfinge ha il ruolo di guardiana degli accessi ai templi o alle tombe: Sfingi a testa di ariete fiancheggiano il viale che unisce il tempio di Karnak a quello di Luxor. La relazione Sfinge-regalità assume nella formulazione mitica greca l'aspetto di una contrapposizione. La Sfinge si presenta con testa femminile e corpo di leonessa alata (Sfinge di Calidone, Atene, Museo nazionale; Sfinge dei Nassi, sec. VI a. C., Delfi, Museo). Essa è un mostro pericoloso e un avversario di colui che diventerà re di Tebe; il che riproduce la mostruosità della successione al trono tebano (il vecchio re Laio è ucciso dal figlio e successore Edipo). Quasi una vendicatrice di Laio, la Sfinge appare in una versione che ne fa una sua figlia naturale. Altre versioni, puntualizzandone la mostruosità, la presentano come una figlia di celebri mostri mitici, quali Echidna, Otro, Tifone. § Il nome del mostro mitologico è entrato nel linguaggio comune a indicare una persona enigmatica, di cui non si riesce a capire il pensiero o i sentimenti.

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