Siani, Giancarlo

giornalista italiano (Napoli 1959-1985). Frequenta il liceo classico e partecipa ai movimenti studenteschi del 1977. Conseguita la maturità (1978), si iscrive alla facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi Federico II di Napoli e inizia l’attività giornalistica con il periodico Il Lavoro del Sud, quindi come corrispondente de Il Mattino, mostrando particolare interesse verso i problemi dell'emarginazione e della criminalità organizzata. Assiduo collaboratore dell’Osservatorio sulla Camorra, fondato dal giornalista e sociologo Amato Lamberti, Siani denuncia con le sue inchieste gli intrecci tra politica e criminalità organizzata per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980 in Irpinia. Porta quindi alla luce le connivenze tra il clan camorristico dei Nuvoletta e la mafia siciliana nella gestione di traffici illeciti a Torre Annunziata. Sembra che un articolo su Il Mattino in cui smaschera le manovre messe in atto dai Nuvoletta e dalla mafia per agevolare l’arresto del boss rivale Valentino Gionta sia all’origine del suo assassinio: viene ucciso a bordo della sua auto da due sicari la sera del 23 settembre 1985, mentre rincasa in via Vincenzo Romaniello. Nel 1997 il Tribunale di Napoli ha condannato all'ergastolo i due esecutori materiali e i mandanti Luigi Baccante, Lorenzo e Angelo Nuvoletta. Nel 2014 le rivelazioni del giornalista napoletano Roberto Paolo hanno messo in dubbio il movente e le conclusioni processuali, inducendo la procura a riaprire le indagini. La vita di Siani e la sua tragica fine sono state raccontate dal regista M. Risi nel film Fortapàsc (2009).

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