Simeóne II

zar di Bulgaria (Sofia 1937). Primogenito di Boris III e di Giovanna di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III, succedette ancora bambino al padre, quando nel 1943 questi morì in circostanze che non furono mai chiarite. Sottoposto alla reggenza dello zio Cirillo di Sassonia-Coburgo-Gotha, del primo ministro Filov e del generale Mikov non fu, naturalmente, ritenuto responsabile della politica filotedesca del governo quando le truppe sovietiche liberarono il Paese. Tuttavia, abolita la monarchia con il referendum istituzionale del settembre 1946, Simeone dovette lasciare il Paese e recarsi in esilio. Nel 1951 si stabiliva in Spagna e ritornava in Bulgaria solo dopo ca. cinquant'anni. Tornato nel suo Paese d'origine per la prima volta nel 1996 e ottenuta, nel 1998, dalla Corte costituzionale la restituzione dei beni della sua famiglia, confiscati dal regime comunista, successivamente decideva di ritornare a vivere in patria. Mosso da un'accoglienza calorosa e da un interesse, sempre maggiore, per la situazione politica del suo Paese, Simeone II fondava al suo ritorno il Movimento Nazionale, partito che, nel giugno 2001, otteneva la maggioranza nelle elezioni legislative. Ottenuto, quindi, un vero e proprio successo personale, che premiava la persona piuttosto che il partito, l'ex re veniva nominato dal presidente della Repubblica primo ministro, restando al potere fino al 2005.

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