Sitwell, Edith

poetessa e saggista inglese (Scarborough, Yorkshire, 1887-Londra 1964). Sorella di Osbert e di Sacheverell, esordì nel 1915 con il volumetto di poesie The Mother. Dal 1916 al 1921 pubblicò con i fratelli un'antologia di poesie, Wheels (Ruote), che si opponeva alle mode poetiche correnti. Tra le innovatrici della poesia moderna inglese, unì all'uso sapiente delle assonanze, allitterazioni e pause, la capacità di tradurre in vivissime immagini la sensibilità medievale e barbarica con cui intuiva la realtà delle cose. Testimonianza di queste sue notevoli peculiarità poetiche sono, tra l'altro, i versi di Clowns' Houses (1918; Le case dei pagliacci), Façade (1922; Facciata), Gold Coast Customs (1929; Costumi della Costa d'Oro), mentre a una diversa fase cronologica, formale e contenutistica, appartengono The Canticle of the Rose (1949; Il cantico della rosa) e Gardeners and Astronomers (1953; Astronomi e giardinieri). Negli anni Trenta si dedicò invece alla saggistica: Alexander Pope (1930), Aspects of Modern Poetry (1934), Victoria of England (1936). Nel 1957 apparvero i Collected Poems e postuma l'autobiografia Taken Care of (1965; Una vita protetta).

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