Sorradile

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comune in provincia di Oristano (50 km), 337 m s.m., 28,34 km², 497 ab. (sorradilesi), patrono: san Sebastiano (20 gennaio).

Centro situato presso la sponda meridionale del lago Omodeo. È forse l'antica Oiratili, donata nel 1156 dal giudice d'Arborea Barisone alla moglie Algaburga di Catalogna. Dopo la conquista aragonese (sec. XV) fece parte del feudo di Neoneli. Nel 1773 fu incorporato nel Marchesato di San Vittorio; fu riscattato nel 1839, anno dell'abolizione del regime feudale.§ Nel paese, caratterizzato da numerose abitazioni in trachite rossa, sono il gotico palazzo Efisio Carta e la chiesa quattrocentesca di San Michele. In posizione panoramica sorge la parrocchiale di San Sebastiano, costruzione in trachite rossa ultimata nel 1642, che fonde elementi rinascimentali e barocchi. La scenografica facciata, che fonde sapientemente tutti gli stili architettonici che si sono succeduti nell'isola, è scandita da finte colonne in rilievo, da un ampio portale sormontato da lunetta decorata e da una piccola apertura circolare, traforata, affiancata da due nicchie. L'interno a una navata è ricco di ornamenti di fattura artigianale, che mostrano influssi bizantini, romanici, gotici e rinascimentali.§ L'agricoltura produce cereali, olive, uva da vino, ortaggi, mandorle e frutta. Si praticano lo sfruttamento dei boschi (sughero) e l'allevamento bovino, ovino, caprino e suino. Vi operano aziende nei settori edile e dell'estrazione di materiali inerti (sabbia e ghiaia).§ Nei dintorni si trova la necropoli di Prunittu.

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