Stòria della colònna infame

opera di Alessandro Manzoni, scritta nel 1829 e pubblicata come appendice all'edizione definitiva de I promessi sposi (1840-42). Il titolo fa riferimento alla colonna eretta a Milano, presso Porta Ticinese, a ricordo dei processi contro gli untori, e che fu abbattuta nel 1778. Allontanandosi dalle tesi sostenute da P. Verri nelle Osservazioni sulla tortura, Manzoni dimostra che il comportamento dei giudici, che condannarono il commissario della Sanità Guglielmo Piazza e il barbiere Giacomo Mora, si risolse in un vero e proprio arbitrio giuridico che non poteva trovare giustificazione neppure nei pregiudizi del tempo. Debole sul piano storiografico, l'opera manzoniana ha la sua validità nell'ambito dell'indagine psicologica: frammento di un trattato sulle passioni più che narrazione storica, essa porta in primo piano la personalità umana, valutandone le specifiche colpe e responsabilità e scandagliandone incertezze ed errori.

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