Susa (Torino)

Indice

comune della città metropolitana di Torino (53 km), 503 m s.m., 11,26 km², 6046 ab. (segusini), patrono: san Mauro (15 gennaio).

Generalità

Cittadina nella valle omonima, situata a monte della confluenza del torrente Cenischia con la Dora Riparia, in una conca dominata a N dal Rocciamelone. Per la sua posizione strategica, alla convergenza delle strade del Monginevro e del Moncenisio, Susa, detta “la chiave d'Italia”, ebbe notevole importanza storica fin dall'antichità. Il nucleo originario sorse sulla destra della Dora, e rimase compreso entro le mura romane fino ai sec. XII e XIII. Solo in epoca recente il centro si è esteso al di là del fiume, con moderni quartieri residenziali e stabilimenti industriali.

Storia

Segusium, che nel sec. I a. C. fu capitale del regno del celtico Donno, alleato di Giulio Cesare, divenne poi sede della prefettura romana delle Alpi Cozie. Nel 63 il regno venne aggregato da Nerone all'impero. Nel 312, avendo la città parteggiato per Massenzio, fu distrutta da Costantino. Nel 906 venne occupata dai Saraceni, cacciati solo cinquant'anni dopo da Arduino Glabrione. Fu poi recata in dote a Oddone di Savoia (1047) da Adelaide, discendente di Arduino. Susa divenne così parte integrante dei possessi piemontesi dei Savoia, che vi crearono pure una zecca, e ai quali appartenne sempre, salvo due periodi in cui fu sotto la dominazione francese (1536-59 e 1796-1814).

Arte

Antica città ricca di storia, conserva numerosi monumenti. Dell'epoca romana rimangono l'arco di Augusto (8 a. C.), l'anfiteatro (sec. III-IV) e due fornici marmorei detti “Terme Graziane” o “Due Porte” (sec. IV). La Porta Savoia, che si apriva nella cinta muraria eretta nel sec. IV, è addossata alla cattedrale di San Giusto. La chiesa, innalzata nel sec. XI in stile bizantineggiante e alterata con elementi gotici nei sec. XIV, XVI e XVIII, ha un campanile romanico tra i più belli del Piemonte e custodisce un trittico fiammingo in bronzo (1358) e un prezioso coro ligneo intagliato (sec. XIV); nel battistero (forse dei sec. IX o X) si trova una vasca battesimale di marmo verde. Il castello, edificato nel sec. X, conserva poco dell'antica struttura e oggi è sede del Museo Civico. La chiesa di San Francesco, costruita nel 1247, in seguito fu molto rimaneggiata.

Economia

Rilevante per l'economia è l'industria, che opera nei settori meccanico, siderurgico, tessile, dei materiali da costruzione e dei prodotti chimici. L'agricoltura produce ortaggi, frutta e foraggi per l'allevamento bovino, ovino e caprino, con produzione lattiero-casearia. Praticata è anche la floricoltura.

Curiosità

In luglio si svolge il Torneo dei borghi, con gare di tiro con l'arco, tiro alla fune e giostra del Saracino.

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