Tabal

confederazione di stati neoittiti mantenutisi sull'altopiano anatolico (tra l'Halys e il Tauro) dopo il crollo dell'impero ittita e l'arrivo dei Frigi, nei sec. X-VIII a. C. C'era un “grande re” di Tabal e vari re vassalli (forse 24). Si conoscono, da iscrizioni rupestri in ittita geroglifico e dagli annali assiri, i grandi re Tuwata (più di uno) e Wasu-Šarma. La confederazione dovette subire la pressione assira: Salmanassar III sconfisse Tuwata I (836) e riscosse tributo; dopo un secolo Tiglatpileser III riscosse tributo da Wasu-Šarma e dai suoi vassalli (dei quali Warpalawa di Tyana ha lasciato un rilievo rupestre); infine un generale assiro depose Wasu-Šarma (732) e insediò il filoassiro Hulli. Cessò così il predominio dei “grandi re” di Tabal nella zona, mentre i piccoli re locali gravitavano nell'orbita assira, finché Sargon II ridusse Tabal a provincia assira (714). Il controllo non fu troppo solido, Mugallu di Tabal si ribellò sotto Assurbanipal (metà del sec. VII). Crollato l'impero assiro la zona passò sotto i regni di Cilicia e di Lidia. Compare nell'Antico Testamento come Tubal (un paese minerario) e nelle fonti greche come Tibarenoi, che Erodoto pone nella XIX satrapia persiana, sulla costa del Mar Nero.

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