Takamatsu, Shin

architetto giapponese (prefettura di Shimane, 1948). Dopo la laurea presso la Kyoto University (1971) ha realizzato dapprima piccole abitazioni private (casa Takahashi a Osaka e casa a Terada, 1982) e spazi commerciali (bar Yoshida a Kyoto, 1983), per passare poi alla progettazione di sedi municipali e complessi di uffici (centro Origin III a Kyoto, 1986, Earthtecture Sub-1 a Tokyo, 1991), musei (Nima Sand Museum e Nima Museum of Bohemian Art a Shimane, 1990-92) e stazioni (Nagasaki, Shimane e Tottori); la maggior parte delle sue opere si trova in Giappone, ma alcune realizzazioni hanno trovato spazio in Germania (Lennepark Zentrum III a Dresda, 1992), Russia (centro culturale giapponese Hannari a Mosca, 2000) e Taiwan (centro commerciale “Golden Cascade” a Taipei, 2001). Le progettazioni di Takamatsu si sono caratterizzate per tutti gli anni Ottanta per l'uso di materiali high tech, spesso assemblati in quella che pare un'assenza di logica costruttiva. Dagli anni Novanta prevale l'uso di forme geometriche pure (centro Kunibichi Messe a Matsue, 1990). La realizzazione che ha consolidato la fama internazionale di Takamatsu è il terminal portuale di Nagasaki (1995): inserito all'interno della rielaborazione dell'intera area urbana, il terminal è stato disegnato come l'intersezione di due grandiosi cilindri a base ellissoidale nell'idea di crocevia di flussi e persone. Premiato alla Biennale Internazionale di Architettura di Venezia nel 1985, nel 1988 Takamatsu ha fondato la Shin Takamatsu Architect & Associates, di cui è guida; dal 1995 la STAA ha una sede europea a Berlino, e dal 2000 una a Taipei. Nel 1996 Takamatsu è stato nominato membro onorario dell'American Institute of Architects, mentre nel 1999 lo studio STAA ha ricevuto il Premio per l'architettura pubblica in Giappone.

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