Termòpili

valico della Grecia, nella Ftiótide, tra il golfo di Lamía e le propaggini settentrionali del monte Kallídromon. Un tempo largo soltanto 40 m, si è poi parzialmente trasformato dalle alluvioni del fiume Spercheo ed è attraversato dall'autostrada Salonicco-Atene. Il suo nome (“porte calde”) deriva dalle sorgenti termali sulfuree (40 ºC) che si trovano all'imbocco occidentale. In greco, Thermopýlai. § Da Erodoto si sa che attraverso le porte occidentali e orientali poteva transitare appena un carro, mentre la porta centrale era larga 15 m. Il passo era protetto da un muro eretto dai Focesi (cui in età arcaica apparteneva) per difendersi dalle incursioni tessale. Le Termopili furono teatro nel 480 a. C. del famoso scontro tra i Greci di Leonida e i Persiani di Serse i quali, superando la difesa locrese dei sentieri montani dell'Eta, sorpresero i Greci alle spalle. Nel 426 gli Spartani, invitati dagli abitanti di Trachis, costruirono su un costone dell'Eta una cittadella fortificata cui dettero il nome di Eraclea. Nel 279 a. C., quando i Galli di Brenno comparvero in Grecia, le Termopili appartenevano agli Etoli che le difesero tenendo Eraclea; i Galli, seguendo una via più lunga dei Persiani, accerchiarono i Greci dalla porta orientale, costringendoli a imbarcarsi sulle triremi ancorate nel Golfo Maliaco. Nel 191 il passo delle Termopili vide la sconfitta di Antioco III il Grande a opera dei Romani. Le Termopili furono sede di un'anfizionia locale, collegata più tardi con quella delfica.

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