Tobino, Màrio

narratore italiano (Viareggio 1910-Agrigento 1991). Laureato in medicina a Bologna, è stato primario dell'ospedale psichiatrico di Magliano, presso Lucca, sino al 1980. Le sue prime Poesie (1934), poi raccolte con altri versi in L'asso di picche (1955), rivelano una gioiosa sensualità mista a un'inquieto anarchismo, che diventa spavalda celebrazione della vita nel romanzo autobiografico Il figlio del farmacista (1942) e nei racconti de La gelosia del marinaio (1942). Dopo Bandiera nera (1950) e L'angelo del Liponard (1951), Tobino pubblicò Il deserto della Libia (1951), in cui è rievocata la tragedia di una guerra vissuta da uomini incolpevoli. Pervenne alla sua piena maturità di scrittore con Le libere donne di Magliano (1953), sconvolgente testimonianza della condizione delle malate di mente. Pubblicò poi La brace dei Biassoli (1956), tenera rievocazione della figura della madre, mentre più ambizioso è il disegno de Il clandestino (1962), che fornisce un'immagine allegra e popolare, ma anche polemica, della Resistenza. Dopo Una giornata con Dufenne (1968), dove l'ideologia politica si intreccia con la memoria, nei racconti di Per le antiche scale (1971) e La bella degli specchi (1976) Tobino tornò a descrivere la dolorosa realtà dell'ospedale psichiatrico, cui dedicò nel 1981 anche il diario di commiato Gli ultimi giorni di Magliano. Tra le altre opere: Biondo era e bello (1975), biografia di Dante; Il perduto amore (1979), La ladra (1984), Zita dei fiori (1986), la commedia in due tempi La verità viene a galla (1987) e Una vacanza romana (postumo, 1992).

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