Tompa, Mihály

poeta ungherese (Rimaszombat 1817-Hanva 1868). Pastore calvinista, amico e compagno nell'indirizzo populista di J. Arany e di S. Petöfi, Tompa assurse alla dignità di poeta nazionale nel decennio dell'assolutismo asburgico seguito alla guerra d'indipendenza, con liriche allegoriche che nelle figure di animali rappresentavano il dolore della nazione, proiettando il lutto nazionale in una dimensione di più vasta solidarietà tra gli esseri del creato. Le allegorie del Cervo ferito (la nazione debellata da forze soverchianti), dell'Uccello ai suoi figli (esortazione ai poeti perché non ammutolissero ma tenessero desta la coscienza nazionale) e soprattutto quella della Cicogna (la cicogna migratrice che ha avuto in sorte due patrie dal destino mentre gli ungheresi avevano perduta l'unica che possedevano), sono divenute le poesie più lette, imparate e citate della lirica ungherese.

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