capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani (42 km), 7 m s.m., 102,08 km², 55.405 ab. secondo una stima del 2020 (tranesi), patrono: san Nicola Pellegrino di Trani (domenica più vicina al 1° agosto).

Generalità

Cittadina della Terra di Bari, situata in corrispondenza di un'insenatura del litorale adriatico. Il nucleo più antico, esteso su una penisoletta a ridosso del porto, presenta il tipico tessuto urbano normanno a spina di pesce; all'interno si stendono i quartieri più recenti, con regolare planimetria a scacchiera. È sede arcivescovile. Nel maggio del 2004 la città di Trani, insieme a Barletta e ad Andria, è stata istituita capoluogo della provincia di Barletta-Andria-Trani (operativa dal 2009).

Storia

Secondo la tradizione Trani sarebbe stata fondata da Tirreno, figlio di Diomede, ma in realtà la città non nacque prima del sec. III-IV; con il nome di Tirenum o Turenum è nominata per la prima volta nella Tabula Peutingeriana. Acquistò importanza dopo la distruzione di Canosa (sec. IX), divenendo gastaldato e sede arcivescovile. Le sue attività marinare, favorite dal porto naturale, ebbero impulso sotto i Bizantini, i Normanni (gli Ordinamenta Maris, emanati dalla città nel 1063, sono il più antico codice marittimo medievale conosciuto) e gli Svevi. Durante il Medioevo la città ospitò una consistente comunità ebraica. Nelle lotte tra Angioini e Aragonesi (sec. XV) e tra imperiali e francesi (sec. XVI) mutò spesso dominio, mantenendo tuttavia la prosperità dei suoi traffici, tanto da essere il porto più importante del basso Adriatico. Assegnata a Carlo V in seguito al Congresso di Bologna (1529-30), divenne poi un centro di studi giuridici. Verso il sec. XVII iniziò a decadere e le sue vicende si confusero con quelle del Regno di Napoli. Mantenne l'ordinamento municipale fino alla conquista napoleonica (1799).

Arte

Vasto e importante è il patrimonio artistico conservato nel nucleo medievale della città. La cattedrale (sec. XI-XIII), dedicata a San Nicola Pellegrino, è uno dei maggiori esempi del romanico pugliese; è formata da tre livelli sovrapposti costituiti dalla basilica di San Nicola, dalla chiesa di Santa Maria e dall'ipogeo di San Leucio. Di mole imponente, fiancheggiata da un alto campanile, ha una facciata a cuspide con spioventi laterali, in cui si apre una bella porta bronzea a due battenti di Barisano da Trani, databile dopo il 1180. L'interno, a croce latina, è diviso in tre navate da dodici coppie di colonne. Al fondo delle navate si scende, attraversando prima la cripta di San Nicola (sec. XII), nella chiesa di Santa Maria della Scala (sec. VII), con resti di affreschi trecenteschi; da questa seconda chiesa si accede all'ipogeo di San Leucio (costruito dopo il sec. VII). Accanto è il palazzo Ladispoto, sede del Museo Diocesano, che raccoglie reperti archeologici, sculture, dipinti e preziosi paramenti sacri. La chiesa di Sant'Andrea (inizi sec. XII) e la chiesa di San Francesco (fine sec. XII) sono di tipo orientale e bizantineggiante a cupola. Al tipo basilicale appartengono la chiesetta di San Giacomo (prima metà del sec. XII, ristrutturata nel Seicento) e la chiesa di Ognissanti (sec. XII), preceduta da un doppio portico su colonne in cui si aprono tre portali architravati. Di fronte alla cattedrale, sul mare, è il poderoso castello di forma quadrangolare voluto da Federico II (1233-49); trasformato più volte (soprattutto tra i sec. XV e XVI) e a lungo adibito a prigione, è stato restaurato e aperto al pubblico. Tra gli edifici civili spicca il palazzo Caccetta (1458), in stile tardogotico, con un portale ogivale inquadrato e un finestrone riccamente decorato. Notevoli sono anche la casa De Agnete (1238) e i settecenteschi palazzi Quercia e Covelli.

Economia

L'industria è attiva nei settori metalmeccanico, enologico, cartario, calzaturiero, tessile, dell'abbigliamento e del mobile. Importanti sono l'estrazione e la lavorazione del marmo e della “pietra di Trani”, largamente esportata. Di rilievo sono la pesca, il turismo balneare, sostenuto da buone strutture ricettive e ricreative, e l'attività del porto, che ospita numerosi pescherecci e imbarcazioni da diporto. L'agricoltura produce ortaggi, frutta, uva da vino (moscato di Trani DOC), olive e mandorle.

Curiosità e dintorni

La città diede i natali al filosofo e giurista Giovanni Bovio (1841-1903) e al critico letterario Giovanni Macchia (1912-2001). Sulla penisoletta di capo Colonna, frequentata stazione balneare, sorge l'abbazia di Santa Maria di Colonna, risalente al sec. XI ma assai rimaneggiata, che conserva un portale con archivolto scolpito.

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