Màcchia, Giovanni

critico letterario italiano (Trani 1912-Roma 2001). Francesista, docente di letteratura francese e di storia del teatro e dello spettacolo, accademico dei Lincei, collaboratore di vari giornali e riviste (soprattutto il Corriere della Sera), Macchia è stato critico notissimo per l'originalità e l'eleganza della sua produzione. La sua scrittura creativamente erudita, in connessione stretta con il presente, ha attraversato vasti territori: da Baudelaire, fulcro originario delle sue riflessioni (Baudelaire critico, 1939; Baudelaire e la poetica della malinconia, 1946 e 1961; Baudelaire, 1975), ai moralisti francesi e al teatro di Molière (La scuola dei sentimenti, 1963; Vita, avventure e morte di Don Giovanni, 1966; Il silenzio di Molière, 1975 e 1985), alle meditazioni sul secolo dei Lumi, svelato nella sua tenebra e nel suo disordine (Il paradiso della ragione, 1960, 1972 e 1982), alla fascinazione di Parigi, amata nella sua ambiguità (Il mito di Parigi, 1965 e 1981; Le rovine di Parigi, 1985), a Proust (L'angelo della notte, 1979; Proust e dintorni, 1989), a Pirandello (Il paradiso della ragione, 1960; Pirandello o la stanza della tortura, 1981). Della sua vasta produzione ricordiamo ancora: I fantasmi dell'opera (1971), Saggi italiani (1983) e l'autoritratto Gli anni dell'attesa (1987). Degli anni Novanta sono i saggi: La scuola dei sentimenti (1992), sul teatro francese del Seicento; Il teatro delle passioni (1993), antologia di suoi scritti sul teatro; Manzoni e la via del romanzo (1994), sulla genesi del capolavoro manzoniano in rapporto agli influssi della cultura francese coeva; Il naufragio delle speranze (1994), una guida alla letteratura francese dall'Illuminismo all'età romantica; La stanza delle passioni (1997), una penetrante serie di dialoghi con D. Fasoli a sfondo culturalmente autobiografico; Tutti gli scritti su Proust (1997), in cui vengono analizzati tutti gli scritti dedicati all'autore francese e alla sua opera. Sempre nel 1997 è stato pubblicato un volume dedicato alla sua opera, Ritratti, personaggi, fantasmi. Scrittori al tramonto. Per la sua attività di francesista e di storico del teatro, nel 1992, gli è stato assegnato dall'Accademia dei Lincei il premio Balzan e, nel 2000, dall'Accademia di Francia il Grand Prix de la Francophonie.

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