Varallo Pómbia

Indice

comune in provincia di Novara (26 km), 300 m s.m., 13,58 km², 4403 ab. (varalpombiesi), patrono: santi Vincenzo e Anastasio (primo martedì dopo Pasqua).

Centro dell'alta pianura novarese, situato alla destra del fiume Ticino. Appartenente all'area della cultura di Golasecca, fu abitato dai Romani e le sue vicende furono strettamente connesse a quelle della vicina Pombia. Dal 1080 al 1413 appartenne ai vescovi di Novara, poi ai Visconti, da cui fu infeudato a un ramo minore della famiglia. Nel 1469 passò ai Nibbia, in seguito ai Caccia e infine ai Ferrero.§ L'abitato conserva la parrocchiale dei Santi Vincenzo e Anastasio (sec. XI, rimaneggiata e ampliata nei sec. XVI e XVIII), con facciata a capanna e imponente campanile, e l'oratorio della Madonna del Rosario, edificio romanico rimaneggiato in età barocca.Un piccolo ma importante museo archeologico raccoglie materiali di epoca romana provenienti dalla necropoli di Cascina Pulice di Comignago e di Castelletto Sopra Ticino (cultura di Golasecca).§ L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori tessile, chimico, metalmeccanico, alimentare, dell'abbigliamento e della lavorazione delle materie plastiche. L'agricoltura (uva, cereali e foraggi) e il turismo (legato alla vicinanza del Lago Maggiore) completano il quadro economico.

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