Verétti, Antònio

compositore italiano (Verona 1900-Roma 1978). Studiò pianoforte e armonia con L. Rocca a Verona, quindi si perfezionò con L. Mattioli e F. Alfano a Bologna. Collaborò a varie riviste come critico musicale e svolse attività concertistica. Fondò e diresse fino al 1943, a Roma, il Conservatorio Musicale della Giovane Italia al Foro Italico. Fu poi direttore dei conservatori di Pesaro, Cagliari, Firenze. Compose lavori teatrali (Il medico volante, 1923; Burlesca, 1955, rifacimento di Il favorito del re, 1932), un oratorio (Il figliuol prodigo, 1942), sinfonie (Sinfonia italiana, 1929; Sinfonia epica, 1938), musica da camera (L'allegria, su testi di Ungaretti, 1957; Elegie, 1964) e musica per film (Squadrone bianco, 1936; Scarpe al sole, 1937; L'assedio dell'Alcázar, 1940; Cielo sulla palude, 1949). Particolarmente significativo il mistero musicale coreograficoI sette peccati (1956). Inizialmente influenzato da Alfano e Pizzetti, cercò un proprio linguaggio che lo portò dal neoclassicismo, attraverso una continua evoluzione, sino al serialismo divisionista weberniano.

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