Villamassàrgia

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comune in provincia di Carbonia-Iglesias, 121 m s.m., 91,47 km², 3713 ab. (villamassargesi), patrono: Madonna della Neve (5 agosto).

Centro dell'Iglesiente, situato alla destra del rio Cixerri alle pendici del monte Ixi; è compreso nel Parco Geominerario della Sardegna. Borgo fortificato, durante il Medioevo fu capoluogo della curatoria Sigerro, prima parte del Giudicato di Iglesias, poi di quello di Cagliari, che nel 1258, dopo la spartizione dei pisani, passò ai Della Gherardesca. Conquistato da Pisa, fece parte del sistema difensivo dell'area mineraria e dopo la conquista aragonese fu incluso nel Marchesato di Villacidro (sec. XV), feudo dei Bon Crespi di Valdaura fino al 1839, anno dell'abolizione del regime feudale.§ Il borgo conserva scarsi ruderi delle mura. La parrocchiale di Santa Maria della Neve, eretta nel sec. XIII, fu modificata in forme gotico-catalane alla fine del sec. XVI. La chiesa della Beata Vergine del Pilar, costruita nel sec. XIV dal toscano Arzocco de Garna in stile tardoromanico, con facciata tripartita, portale a tutto sesto sormontato da rosone e campanile a vela, ha l'interno rifatto in stile tardogotico alla fine del Cinquecento.§ L'economia si basa sulla fiorente agricoltura, che produce principalmente cereali, ortaggi e olive, sull'allevamento ovino, caprino e bovino, e sull'apicoltura, con produzione di un miele pregiato, cui si affiancano aziende nei settori alimentare (caseifici, pastifici e frantoi) e della lavorazione del legno e dei metalli; molto attivo è l'artigianato dei tappeti e degli arazzi lavorati a telaio.

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