Pisa (città della Toscana)

Indice

capoluogo della provincia omonima, 4 m s.m., 187,09 km², 89.155 ab. secondo una stima del 2021 (pisani), patrono: san Ranieri di Pisa (17 giugno).

Generalità

Città della Toscana occidentale situata sul basso corso dell'Arno, a 10 km dal mar Tirreno; nel passato la costa era assai più vicina. La città romana nacque alla destra dell'Arno. In età medievale, con l'affermarsi dell'economia marinara e mercantile della città, sulla stessa sponda, più spostato a E, si sviluppò il nucleo di Forisportam, mentre sulla sponda sinistra del fiume nacque Chinzica. La cinta muraria eretta nei sec. XII-XIV inglobò tutti e tre i nuclei (e il duomo, rimasto al di fuori delle mura del sec. X), dando vita alla moderna città, che nei secoli successivi non subì significative modifiche; solo nel sec. XIX, con lo sviluppo del sistema ferroviario, nacquero nuovi borghi fuori le mura. Oggi la città si presenta distinta in due parti, una esterna e una interna alle mura. Questa è divisa dall'Arno in una sezione settentrionale, con una pianta che ricalca in parte la struttura romana, e in una sezione meridionale, con le strade che si aprono a leggero ventaglio dalla piazza della Repubblica all'ansa dell'Arno. Tutt'intorno la città ha vissuto una caotica espansione, indirizzata soprattutto verso E, con aree residenziali e industriali. Pisa è importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie e vanta il maggior aeroporto della regione. Città d'arte, è celebre soprattutto per il complesso della piazza dei Miracoli (con la celeberrima “torre pendente”), riconosciuto nel 1987 dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. È sede arcivescovile e di un ateneo fra i più antichi d'Europa (vi operò, tra gli altri, Galileo); durante il periodo napoleonico vi fu fondata la Scuola Normale Superiore (1813).

Storia

Le origini della città sono incerte: Tito Livio attribuisce la sua fondazione ai Liguri, mentre Plinio la collega alla colonizzazione achea dei sec. XIII-XII a. C. Insediamento etrusco a partire dal sec. V a. C., colonia romana nel 180 a. C., Pisa ottenne la cittadinanza nell'89 a. C. e divenne un'importante base navale. Rivale dei Bizantini e acerrima nemica dei Saraceni, che batté in più occasioni, si espanse militarmente e commercialmente nel Mediterraneooccidentale, traendone enormi profitti. Con le crociate estese i commerci al Mediterraneo orientale, fondando empori dalla Siria all'Egitto. Impiantò traffici con la Francia meridionale in competizione con Genova e con Amalfi. Costituitasi in comune nel sec. XI, diede vita a corporazioni come l'Ordine dei Mercanti e l'Arte della Lana. Città ghibellina, rivaleggiò con Genova, Lucca e Firenze, ma dopo la morte di Federico II di Svevia entrò in crisi, indebolita da lotte intestine. Sconfitta da Firenze nel 1254, si impegnò in un'aspra lotta per la supremazia sulla Sardegna e la Corsica con Genova, che le inflisse una dura sconfitta alla Meloria (1284). Fallito il breve tentativo signorile di Ugolino della Gherardesca e Nino Visconti (1285-88) e perduta la Sardegna (ceduta da Bonifacio VIII agli Aragonesi nel 1297), la città visse una lunga stagione di conflitto sociale e politico. Nel sec. XIV vi si avvicendarono vari domini, tra cui quello di Castruccio Castracani (1328). Venduta ai Visconti nel 1399, venne prima acquistata e poi conquistata da Firenze, dopo una strenua difesa, nel 1406. Con i Medici e poi con i Lorena Pisa visse un lungo periodo di stabilità politica e di sviluppo economico e culturale, segnato dallo sviluppo dell'università dalla seconda metà del Cinquecento. Dopo le vicende napoleoniche vi si diffusero gli ideali risorgimentali e nel 1848 i volontari del battaglione universitario presero parte alla prima fase della guerra contro l'Austria, distinguendosi nella gloriosa battaglia di Curtatone. La città fu annessa, con tutta la Toscana, al Regno d'Italia nel 1860. Durante la seconda guerra mondiale fu bombardata, divisa in due dal fronte bellico e liberata dagli Alleati il 2 settembre 1944. Durante l'occupazione nazifascista a Pisa ebbero luogo numerosi eccidi e rappresaglie. Al momento della liberazione la città si ritrovò con un elevatissimo numero di vittime civili e con gravissimi danni agli edifici, compresi molti di grande importanza storica. Fortunatamente molte opere d'arte furono salvate dalla distruzione grazie all'azione del soprintendente Piero Sanpaolesi che riuscì a metterle al riparo trasferendole a Firenze, Calci e Farneta. Nell'immediato Dopoguerra le abitazioni distrutte o inagibili erano più di 50000 e a 18000 ammonntava il numero degli sfollati. La ricostruzione richiese alcuni decenenni, proprio a causa dell'entità dei danni. Nella seconda metà del XX secolo il nucleo urbano si è espanso notevolmente, soprattutto nell'area nord della città. 

Arte

Di epoca romana restano le tracce di un anfiteatro e di un edificio termale. Lo stile romanico pisano (sec. XI-XIV) raggiunge la sua massima espressione nel complesso monumentale situato nella piazza dei Miracoli, nella quale sorgono il duomo, il celebre campanile (o “torre pendente”), il battistero e il camposanto. Il duomo fu iniziato nel 1063 da Buscheto e completato nel sec. XII con la facciata a quattro ordini di loggette da Rainaldo; l'ingresso ha splendide porte bronzee di Bonanno Pisano (1180); caratteristiche sono la cupola a pianta ovale e le superfici esterne a fasce bianche e nere. L'interno, a cinque navate, racchiude fra le molte opere il pulpito di Giovanni Pisano; notevoli anche il grande mosaico duecentesco dell'abside (in parte di Cimabue), la tomba di Enrico VII (sec. XIV) di Tino di Camaino e alcuni quadri di Andrea del Sarto. Il campanile, inclinato a causa del cedimento del terreno, è un corpo cilindrico sviluppato in otto ordini sovrapposti, iniziato nel 1173 da B. Pisano e completato nel sec. XIV; sottoposto a continui interventi di consolidamento, è stato riaperto al pubblico nell'aprile del 2001. Di fronte al duomo è il battistero, a pianta circolare con decorazioni gotiche; iniziato nel 1153 da Diotisalvi, fu terminato alla fine del Trecento; la volta è costituita da un cono tronco sovrastato da una cupola; all'interno, il famoso pulpito di Nicola Pisano (1260) e varie sculture di Nicola e Giovanni Pisano. Conclude questo complesso il camposanto, una recinzione marmorea rettangolare che racchiude il prato dell'antico cimitero; l'edificio fu costruito a partire dal 1277 da Giovanni di Simone; nel braccio meridionale sono gli affreschi trecenteschi raffiguranti il Trionfo della Morte, di paternità controversa. Importanti chiese romaniche sono San Paolo a Ripa d'Arno, San Sepolcro e San Piero a Grado (sec. XI-XII). Del sec. XIII sono Santa Caterina (all'interno opere di Francesco Traini e di Nino Pisano) e San Francesco. Trecentesca è la piccola chiesa di Santa Maria alla Spina che conserva statue di T. Pisano. Nella piazza dei Cavalieri si affacciano i cinquecenteschi Palazzo dei Cavalieri e la chiesa di Santo Stefano (con all'interno un busto di Donatello), entrambi di Giorgio Vasari.

Musei

Il Museo Nazionale di San Matteo, fra i più importanti per l'arte medievale italiana, raccoglie tra l'altro sculture di Giovanni Pisano, Andrea Pisano, Michelozzo, Verrocchio; quadri di F. Traini, Giunta Pisano, del Maestro di San Martino, S. Martini, Giovanni da Milano, Masaccio, B. Gozzoli e altri. Il camposanto contiene un'importante raccolta di antichità, in particolare sarcofagi romani, riutilizzati nel Medioevo, con varie raffigurazioni. Notevoli anche i ritratti di Cesare e Agrippa e una stele funeraria attica del sec. IV a. C.

Biblioteche

Tra le principali biblioteche della città sono da ricordare l'Arcivescovile, fondata dal cardinale P. Maffi nel 1904, ricca di pergamene medievali (la più antica del 724); la Cateriniana, già esistente forse nel sec. XIII; quella della Domus Galileiana, fondata nel 1942 con importanti carteggi e autografi di eminenti scienziati; l'Universitaria, fondata nel 1742, che ospita oltre 1000 manoscritti, tra cui il Liber maiolichinus (sec. XII-XIII); la biblioteca della Scuola Normale Superiore, fondata nel 1813, che conserva fondi importanti dei più insigni maestri della scuola (Barbi, D'Ancona, Pasquali ecc.).

Istituti culturali

L'Università di Pisa (o Sapienza) nacque ufficialmente con la bolla di Clemente VI del 1343; ricevette impulso, successivamente, per merito di Lorenzo de' Medici, che iniziò i lavori per la costruzione del palazzo della Sapienza e vi chiamò maestri illustri, specie di diritto, e di Cosimo I, il quale istituì gli statuti rimasti in vigore fino al sec. XVIII e l'ordinamento per collegi (Collegio della Sapienza, Ferdinandeo, Ricci, Puteano, Vittoriano) che costituisce una caratteristica dell'ateneo pisano. Nei sec. XVI e XVII, Pisa e la sua università divennero uno dei centri scientifici più importanti d'Italia con l'insegnamento di G. Falloppia, A. Cesalpino, G. Galilei e M. Malpighi. All'inizio del sec. XIX, con la dominazione francese, l'università fu trasformata in Accademia imperiale, dipendente dall'Università di Parigi, posta a capo di tutto l'ordinamento scolastico toscano e ampliata con il Pensionato Accademico e la Scuola Normale Superiore. È articolata in 11 facoltà; nella Scuola Superiore di studi universitari e di perfezionamento sono stati riuniti i collegi medico, agrario e giuridico. Dall'università dipende il Centro di ricerca e di sperimentazione agraria e aziendale di San Piero a Grado.

Economia

Pisa è un vivace centro commerciale e industriale, attivo nei settori vetrario, tessile, chimico, farmaceutico, metalmeccanico, conciario, cantieristico, alimentare, dell'abbigliamento e dei materiali da costruzione. Molto importanti le attività connesse alla presenza dell'università e il turismo, attratto dal patrimonio storico e artistico e dalle spiagge di Marina di Pisa e Tirrenia-Calambrone.

Curiosità

La città ospita la Regata Storica, palio marinaresco che si svolge in occasione della festa patronale (17 giugno). A Pisa nacquero lo scultore e architetto Giovanni Pisano (ca. 1245 - ca. 1314), il pittore Antonio Pisano, detto il Pisanello (ca. 1395 - ca. 1449) e Galileo Galilei (1564-1642).

Bibliografia

Per la geografia

F. Fochi, Pisa e il suo verde piano, Torino, 1961; R. Borchardt, Pisa, solitudine di un impero, Pisa, 1965; E. Gosseaume, Pise, étude de géographie urbaine, in “Méditerranée”, Gap, 1969; G. Sorrente, Pisa, fra sviluppo industriale e stagnazione economica, Pisa, 1972; Autori Vari, Alla scoperta dei monti pisani, Pisa, 1990.

Per la storia

D. Herlihy, Pisa in the Early Renaissance, New Haven, 1958; G. Del Guerra, Pisa attraverso i secoli, Pisa, 1967; F. Artizzu, Pisani e Catalani nella Sardegna medievale, Padova, 1973; F. Frassinetti, Pisa nei secoli, Bologna, 1984.

Per l'arte

P. Sampaolesi, La piazza dei Miracoli, Firenze, 1949; G. Vigni, Pittura del Due e Trecento nel Museo di Pisa, Palermo, 1950; E. Carli, Pittura medievale pisana, Milano, 1952; P. Sampaolesi, Il campanile di Pisa, Pisa, 1956; idem, Il duomo di Pisa e l'architettura romanicatoscana delle origini, Pisa, 1975; M. Chiellini Nari, Le sculture del battistero di Pisa, Pisa, 1989.

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