Villaurrutia, Xavier

scrittore messicano (Città di Messico 1903-1950). Formatosi nel clima delle avanguardie, figurò nei gruppi delle riviste Ulises (1927-28) e Contemporáneos (1928-31) e studiò teatro all'Università di Yale. Ma già nel 1923 aveva collaborato alla raccolta antologica Ocho poetas (Otto poeti). Lirico profondo, sensibilissimo, dominato dal sentimento della morte, contribuì in maniera essenziale al rinnovamento del linguaggio poetico con opere quali Reflejos (1926; Riflessi), Nocturnos (1931), Nocturno mar (1937), Nostalgia de la muerte (1938 e 1946), Décima muerte (1941), Canto a la primavera y otros poemas (1946). Grande interesse presentano anche i saggi critici (specie quelli sul cinema e sulla pittura), e più ancora i lavori teatrali: sei drammi in tre atti e cinque “schemi drammatici” (Autos profanos, 1943), che anticipano il “teatro dell'assurdo”.

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