Wagner, Otto

architetto e urbanista austriaco (Vienna 1841-1918). Compiuti gli studi alle accademie di Berlino e di Vienna, la sua prima attività viennese, che gli valse l'affermazione come uno dei più prestigiosi professionisti della città, rivela la sua solida formazione storicista, in uno stile tra neorinascimento e neorococò (palazzo della Lobkowitzplatz, 1884; villa Wagner sulla Hüttelbergstrasse, 1888; palazzo in Rennweg 3, 1889), che tuttavia riscatta il linguaggio accademico attraverso la sobrietà e il rigore delle forme architettoniche. Nel 1890 Wagner ebbe l'incarico di stendere il piano di ampliamento di Vienna, rimasto a livello di relazione generale, mentre fu realizzato il tracciato della metropolitana, per il quale Wagner costruì l'edificio amministrativo e venticinque stazioni (tra cui quelle gemelle, le più notevoli, sulla Karlsplatz, 1898-99). Chiamato nel 1894 a tenere un corso speciale di architettura all'accademia, Wagner espresse nel suo insegnamento e nei suoi scritti l'esigenza di un profondo rinnovamento dell'architettura, sulla linea di un'interpretazione funzionale dell'uso dei materiali, dei criteri tipologici e strutturali, che non escludesse però valori figurativi e monumentali. La portata dell'insegnamento di Wagner fu notevolissima: vi fecero riferimento non solo i giovani architetti della Secessione (J. Hoffmann, J. M. Olbrich) ma anche un altro allievo famoso, il protorazionalista A. Loos; e i modelli della “Wagnerschule” ebbero larga diffusione in molti Paesi europei, Italia compresa. L'architettura del maestro negli anni a cavallo del nuovo secolo, realizzata su rapporti di piani, di superfici, di volumi rettilinei, mantiene tuttavia una sua spiccata autonomia nei confronti dei moduli secessionisti: così nel rigore compositivo e nella cura del rapporto materiali-struttura delle case d'affitto sulla Wienzeile (1898-1900), tra cui la celebre “casa delle maioliche”, nella razionalità di impianto spaziale della Banca Postale (1904-06), nella purezza stereometrica, ravvivata da raffinati interventi di colore, dell'ultimo capolavoro, la seconda villa sulla Hüttelbergstrasse (1913).

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