Whipple, George Hoyt

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patologo statunitense (Ashland, New Hampshire, 1878-Rochester, New York, 1976). I suoi studi sulla sintesi dell'emoglobina nell'organismo lo portarono a rilevare l'influenza esercitata dai vari tipi di alimenti sulla rigenerazione del sangue. Nel 1934 conseguì il premio Nobel per la fisiologia e la medicina, unitamente a G. R. Minot e W. P. Murphy, per le scoperte relative all'epatoterapia nei casi di anemia perniciosa.

Rara malattia intestinale di causa sconosciuta, caratterizzata dalla presenza di malassorbimento con diarrea e steatorrea per atrofia dei villi del tenue, calo ponderale, dolori articolari, anemia, ipoalbuminemia, disturbi neurologici, iperpigmentazione cutanea, splenomegalia e linfoadenopatie periferiche. Colpisce (8 casi su 10) gli uomini in età compresa tra i 40 e i 50 anni. La malattia viene diagnosticata grazie alla presenza di cellule schiumose ripiene di batteri nelle biopsie digiunali; la prognosi è in genere sfavorevole a media scadenza, con decesso entro alcuni anni, anche se sono stati segnalati casi di lunghe sopravvivenze. La terapia di base si fonda sull'uso di antibiotici a largo spettro per almeno 12-18 mesi, associata nelle fasi iniziali a reidratazione e a supplementi nutritivi per via endovenosa; dopo la sospensione della terapia antibatterica, si possono verificare recidive, che talora regrediscono somministrando un ulteriore ciclo di chemioterapici.

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