Wiechert, Ernst

scrittore tedesco (Kleinort, Prussia Orientale, 1887-Uerikon, Zurigo, 1950). Ufficiale nella prima guerra mondiale, avversario del militarismo e dell'antisemitismo, pessimista sul progresso della civiltà, fu internato a Buchenwald e ne rievocò la terribile esperienza in Der Totenwald (1945; La selva dei morti). Egli scorge nel poeta l'educatore della gioventù, il vessillifero della coscienza, e nella letteratura ricerca l'effusione di un'emotività che vuol sconfinare nel leggendario. I suoi libri, Die Magd des Jürgen Doskocil (1932; La serva di Jürgen Doskocil), Die Majorin (1934; tit. it. La signora), Wälder und Menschen (1936; Boschi e uomini), Das einfache Leben (1939; La vita semplice), Die Jerominkinder (1945-47; I figli di Jeromin) e Missa sine nomine (1950), ebbero grande successo di pubblico. Fu autore anche di opere teatrali, fra le quali si ricordano Der verlorene Sohn (1935; Il figliuol prodigo) e Der armen Kinder Weihnachten (1946; Il Natale dei bambini poveri).

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