Zelenskij, Vladimir Aleksandrovic

uomo politico, attore e produttore ucraino (Kryvyj Rih, 1978). Cresciuto in una famiglia di origine ebraica e madrelingua russa, si laurea in Giurisprudenza all'Università Economica Nazionale di Kiev, prima di intraprendere la carriera di attore. Attivo nel campo dello spettacolo come attore e sceneggiatore di un certo successo, si distingue anche nella veste di produttore fondando la società Kvartal 95. Nel 2015, grazie alla serie televisiva Sluha Narodu (Servitore del popolo), prodotta da Kvartal 95, ottiene un eccezionale riscontro di pubblico e critica come attore comico: nella serie impersona un professore di liceo (V. Holoborodko), che per una fortunata concatenazione di eventi si trova a essere eletto presidente dell’Ucraina, svolgendo in maniera integerrima il proprio ruolo pubblico. Zelenskij vive un analogo percorso nella realtà: candidato da I. Bakanov, uomo politico di ideologia populista, alle elezioni presidenziali del 2019 (nelle file del partito "Servitore del Popolo", che i dipendenti di Kvartal 95 avevano fondato nel marzo 2018), Zelenskij si propone come l'uomo nuovo della politica ucraina, capace di sostituire una classe dirigente incapace e corrotta. La sua campagna elettorale punta a modernizzare la vita del Paese, proponendo tra l'altro la liberalizzazione dell’aborto e la legalizzazione della cannabis, della prostituzione e del gioco d’azzardo; in politica estera, il suo programma presenta una maggiore apertura all'Occidente. Al termine del ballottaggio con il presidente uscente Porošenko (21 aprile 2019), risulta vincitore con il 73,7% dei consensi. Le elezioni parlamentari, indette dallo stesso Zelenskij per il maggio del 2019, confermano il suo successo con il prevalere della formazione politica che fa riferimento a lui (circa il 43% dei voti). Viene in seguito coinvolto nello scandalo Pandora Papers (relativo ai tesori nascosti con società offshore nei paradisi fiscali), perdendo parte del consenso popolare. Da presidente attua un programma di digitalizzazione dell'amministrazione pubblica e di conciliazione tra le aree a prevalenza ucraina e quelle a prevalenza russa. Promuove la lotta alla corruzione, anche se gli si rimprovera un atteggiamento troppo debole nei confronti degli oligarchi. Il suo mandato si è scontrato inevitabilmente con le questioni più calde della politica internazionale: l'ingerenza della Russia riguardo la fornitura energetica e gli accordi con i Paesi e le organizzazioni occidentali, avversati dal governo di Mosca (in particolare nel gennaio 2022 il Parlamento ucraino approva l'adesione a una delle fasi finali di adesione alla NATO). Nel febbraio 2022, in seguito all'acutizzarsi della crisi del Donbass, dopo aver cercato di evitare per vie diplomatiche lo scontro aperto con la vicina Russia, Zelenskij organizza la controffensiva ucraina nel fronteggiare l'invasione ordinata dal presidente russo Putin, che aveva in precedenza riconosciuto le autoproclamate repubbliche autonome del Donbass.

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