Zika (ZIKV)

Virus appartenente alla famiglia Flaviviridae. Isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda, può essere trasmesso da varie specie di zanzare del genere Aëdes – per esempio, la zanzara tigre (Aedes albopictus) – ma anche attraverso rapporti sessuali, trasfusioni di sangue e durante la gravidanza dalla madre al figlio per mezzo del liquido amniotico. Virus tipicamente tropicale – non sono stati documentati casi di diffusione nelle aree europee – sceglie come specifici serbatoi i grandi mammiferi come ippopotami, elefanti, impala, capre, leoni, zebre e gnu. Molto spesso asintomatico, quando si manifesta, solitamente in forma lieve, presenta sintomi analoghi a quelli di una normale influenza, ma anche congiuntiviti, dolori articolari e muscolari, cefalee ed eruzioni cutanee di colore rosso con escrescenze. La sintomatologia si protrae da 4 a 7 giorni. Raramente letale, se però viene trasmesso dalla madre al feto, il virus Zika può determinare la microcefalia nel nascituro, con conseguenti ritardi nello sviluppo, deficit intellettivi, problemi di movimento ed equilibrio, perdita dell’udito e disturbi della vista. Ad oggi non è stato individuato un farmaco antivirale specifico in grado di contrastare l’infezione da virus Zika. I pazienti vengono per lo più trattati con paracetamolo, mentre sono esclusi sia i farmaci antinfiammatori non steroidei sia l’aspirina in quanto la loro somministrazione può favorire l’insorgere della dengue, una febbre emorragica pericolosa per la vita che può evolvere in shock circolatorio e portare alla morte del paziente.

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