dengue

sm. sp. (propr. smorfia, dallo swahili dinga, attacco di crampi), usato in italiano come sf. Malattia infettiva acuta, febbrile, non contagiosa, a decorso benigno. Inizia bruscamente anche dopo un'incubazione di 3-6 giorni con cefalea, dolore agli occhi, ai muscoli e alle articolazioni, mal di gola, sintomi catarrali e, talvolta, con eruzione cutanea e tumefazione dolorosa delle parti interessate. I sintomi si aggravano in 2 o 3 giorni, poi si attenuano per riaggravarsi al quarto-quinto giorno con la comparsa della caratteristica eruzione cutanea che si dilegua in 24 ore. La dengue è provocata dal virus Flavivirus della famiglia delle Flaviviridae, ed è trasmessa dalla puntura delle zanzare Aedes aegypti e Aedes albopictus. La durata della malattia è di circa 8 giorni con risoluzione della febbre per crisi o lisi rapida con intensa sudorazione. Persiste astenia per alcune settimane. Nonostante la malattia abbia un decorso benigno, in alcune regioni del Sud-Est asiatico si manifesta in forme particolarmente gravi soprattutto a carico dei bambini, che sono i più colpiti. La dengue si presenta in forma endemica nelle regioni tropicali e subtropicali, mentre dà luogo a epidemie durante l'estate in alcune regioni a clima temperato. Ha un'elevata diffusione in America Centrale, nella parte meridionale degli USA, nelle isole del Pacifico, in Australia, nel Sud-Est asiatico, in Africa e nel bacino del Mediterraneo. In Italia sono state descritte epidemie isolate in Liguria e Sicilia.

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