Zug (città)

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capitale del cantone omonimo (Svizzera), 425 m s.m., 24.179 ab. (stima 2006).

Città situata ai piedi dello Zuger Berg (1039 m), sulla sponda nordorientale del lago che dalla città prende il nome. È un centro turistico molto frequentato, non solo per la corona di montagne che la cinge, ma anche per l'aspetto pittoresco e la tipica impronta medievale; la città vecchia è ancora cinta dalle fortificazioni dei sec. XIV-XVI; la Zytturm, la torre dell'orologio dal tetto ricoperto di tegole bianche e blu, è considerata il simbolo della città. In italiano, Zugo; in francese, Zoug. § Cittadina di aspetto pittoresco, è ancora cinta dalle fortificazioni dei sec. XIV-XVI e conserva monumenti antichi, civili e religiosi. Fra le chiese notevoli sono la Liebfrauenkirche (sec. XIV, rifatta nel XVII) e le chiese di S. Osvaldo (tardo-gotica, sec. XV) e dei Cappuccini (sec. XVII). § In un territorio spartito nell'alto Medioevo in feudi prevalentemente monastici, il centro di Zug è documentato alla fine del sec. XII come una curtis, alla metà del sec. XIII come sede di un castello. La cittadina, sorta sotto i conti di Kyburg, passò sotto il dominio degli Asburgo dai quali ottenne privilegi fiscali e di mercato. Chiuso tra il blocco dei Waldstätte e il territorio di Zurigo, il Cantone di Zug fu spesso nel sec. XIV teatro delle guerre degli Svizzeri contro gli Asburgo. Nel 1352 la cittadella, presidio austriaco, fu espugnata dai Cantoni svizzeri che concessero a Zug un'alleanza in piena parità e reciprocità con gli altri Cantoni. Affine per economia e per religione ai cantoni cattolici della Svizzera centrale, Zug – per essere confinante con Zurigo – tenne tuttavia posizioni moderate nei numerosi conflitti interni alla Confederazione. Ai primi del sec. XVII un conflitto tra la città mirante all'egemonia e la campagna si risolse con un compromesso che resistette fino al 1798, quando le assemblee popolari imposero ai dirigenti e al clero cittadini la lotta contro i Francesi, conclusasi con l'occupazione militare. Zug fu capoluogo dei Waldstätte durante la Repubblica Elvetica. Durante l'età della restaurazione, Zug fu ostile alle spinte democratiche e radicali schierandosi con i cantoni cattolici conservatori e aderendo al Sonderbund. Nel 1848 l'adeguamento costituzionale al nuovo assetto democratico della Svizzera portò all'introduzione di un sistema parlamentare rappresentativo. Nel 2001 il Parlamento della città fu teatro di un episodio di follia omicida che portò alla morte 15 persone, uno dei fatti di cronaca più inquietanti a della storia recente del Paese.

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