Lessico

sf. [sec. XIV; da acconciare].

1) Modo di acconciare i capelli; pettinatura fatta con arte.

2) Ornamento del capo specialmente femminile (come posticci, nastri, veli, ecc.).

3) Per estensione, modo di vestire, abbigliamento.

Storia: dall'antichità al XVIII secolo

L'acconciatura è sempre stata una delle parti più caratteristiche dell'abbigliamento e uno degli elementi più mutevoli e vari della moda; essenziale ne è quindi lo studio per definire una qualsiasi storia della moda, degli usi, dei costumi. Inoltre molte acconciature, sia nelle civiltà antiche sia in quella moderna, caratterizzarono i culti religiosi e i loro addetti. Monumentali erano quasi tutte le acconciature dell'antichità, che conosciamo da graffiti, disegni, ecc. Le complesse acconciature egizie delle donne di ceto elevato, dei sovrani, dei principi, dei sacerdoti sono uno degli esempi più notevoli per ricchezza e grandiosità . Gli Assiro-Babilonesi davano molta importanza alla barba, ritenuta segno di distinzione. Nobili e sacerdoti portavano inoltre capelli ondulati fino alla nuca che ricadevano sulle spalle in una massa di riccioli minuti o treccioline. In quei tempi presso i popoli orientali era già largamente in uso la parrucca di crine, di lana o di fibra vegetale, limitata tuttavia alle classi elevate. Relativamente semplici furono le acconciature dei Greci, che pure ricorrevano già all'ondulazione artificiale mediante spirali metalliche e, in alcuni luoghi ed epoche, a quei rialzamenti sul capo poi chiamati chignon. Frequenti negli uomini i corti riccioli sulle tempie; semplicissime le acconciature spartane: capelli corti per gli uomini, lunghi e lisci per le donne. Nel periodo classico le acconciature divennero invece più ricercate, differenziando le classi sociali, le età e i sessi. Le acconciature etrusche, assai varie, risentono dei caratteri ellenistici nell'uso costante sia dei riccioli per gli uomini sia del cecrifalo per le donne. Nel periodo più antico i nobili portavano la barba lunga, arricciata, ben curata, mentre più tardi, sotto l'influsso romano, tenevano il volto rasato. I Romani, infatti, adottarono nei primi secoli acconciature di grande semplicità: barba rasata, eccetto per i vecchi d'alto lignaggio e per i sacerdoti; capelli corti per gli uomini, lunghi e raccolti intorno al capo per le donne, che spesso completavano la propria acconciatura con pettini e gioielli, di cui ci sono stati tramandati numerosi esemplari. Nell'età imperiale le acconciature si fecero ricche, bizzarre e complicate. I vari popoli, definiti barbari dai Romani, si distinguevano per i baffi e spesso per la barba. Non di rado gli uomini portavano i capelli acconciati in trecce unte con sego o altro grasso o curiosamente rialzati sul capo. Nel periodo della decadenza romana era frequente l'uso delle parrucche e dei posticci (proibito poi dalla Chiesa nel 672) e delle tinture. Gli uomini portavano di preferenza i capelli lisci; le donne, secondo l'uso bizantino, li adornavano con diademi, mitrie, ghirlande, sciarpe, ecc. e per vari secoli i capelli furono quasi nascosti sotto acconciature più o meno lussuose a seconda della classe sociale. All'inizio del Medioevo le acconciature femminili si limitavano ai capelli lunghi, sciolti o trattenuti da un cerchio. Più tardi furono raccolti in trecce, talvolta lunghissime, oppure in due bande o rigonfiamenti ai lati del viso. Gli uomini portavano i capelli lunghi, specie nelle classi nobiliari; in taluni luoghi e in varie epoche la lunghezza dei capelli era addirittura un tratto distintivo: i contadini, e in genere gli addetti ai lavori pesanti, li portavano assai più corti. La barba era d'uso comune, specialmente tra i nobili. Alla fine del sec. XII i capelli femminili vennero di nuovo nascosti sotto veli, cuffie e copricapi vari, tra cui ebbe grande diffusione l'hennin. Dal Quattrocento si osservano acconciature man mano più ricche, ma sempre su un piano di equilibrio e di eleganza; diademi, gioielli, pettini ne fanno spesso parte. I ritratti del Rinascimento ci tramandano figure di donne dalla testa aureolata di capelli raccolti e lisci; gli uomini portano capelli moderatamente lunghi, la barba è generalmente corta, molti anzi optano per il viso completamente rasato. La ricchezza delle acconciature seicentesche, specialmente femminili, raggiunse l'acme nella prima metà del sec. XVIII, quando i capelli venivano spesso rialzati in enormi cupole o in complicati disegni, retti da anime o da macchinari e non di rado arricchiti dagli oggetti più svariati. È di quest'epoca il largo uso delle parrucche, anche maschili, appunto per evitare la lunga confezione di acconciature così complesse. Nella seconda metà del secolo, benché sempre baroccheggianti, le acconciature divennero più sobrie ed eleganti; negli uomini è tipica l'acconciatura di capelli incipriati con il codino.

Storia: dalla Rivoluzione Francese a oggi

Dopo la Rivoluzione Francese e l'ondata bizzarra delle acconciature portate dalle Merveilleuses, la moda impero riprese l'eleganza nitida delle acconciature greche e romane, con effetti delicati e armoniosi; tipica l'acconciatura con i capelli rialzati a chignon dietro il capo e i riccioli laterali. Assai varie furono le acconciature del sec. XIX, per quel che riguarda le donne: capelli quasi sempre rialzati sul capo, sulla nuca oppure ai lati, spesso in stretta connessione con cappellino, veletta, diademi, pettini o altro. L'acconciatura maschile fu per quasi tutto il secolo assai sobria: barba, capelli di media lunghezza, accorciati in genere solo negli ultimi decenni. Nel XX secolo le acconciature presentano una crescente tendenza alla semplicità, salvo qualche stravagante moda momentanea: si sono succedute, non senza ritorni, la moda dei capelli corti “alla maschietta”, quella dei capelli ricci e ondulati, quella dei capelli lunghi e lisci e quella dei capelli cortissimi a “colpo di vento”. Negli anni Sessanta si è avuto un ritorno delle parrucche, dei toupets, dei posticci, che nel decennio successivo sono stati abbandonati in favore di una maggior semplicità. Gli anni successivi sono stati caratterizzati da svariatissime, seppur elitarie, mode giovanili (punk, skin-heads, rockabilly), da un più diffuso e persistente successo della “permanente” e delle pettinature “strutturate” con gel fissatori.

Etnologia

L'uso di acconciature particolari risale a tempi remoti: in alcune tombe del tardo Paleolitico sono state rinvenute conchiglie che potrebbero, per la loro dislocazione, rappresentare resti di coroncine o simili portate sul capo; in tombe del Neolitico danese i capelli ben conservati delle donne presentano acconciature originali. Ancor oggi i capelli vengono tagliati secondo acconciature studiate da molti gruppi residuali dell'America Meridionale che praticano la nudità completa e l'acconciatura è molto curata anche nel caso sia adottato un abbigliamento ridotto. L'acconciatura, in particolare, serve a ballerini, officianti un rito, guerrieri per completare l'abbigliamento o per travestirsi e come tale acquista un significato simbolico. Per motivi estetici, anche le donne possono avere acconciature più o meno elaborate: in particolare i Sudanesi, i Niloti e i Niloto-camiti realizzano spesso acconciature a cono, a creste, a treccioline, a lobi in quanto i loro capelli crespi si prestano a essere impastati con sostanze che consentono una certa rigidità (argilla, cenere, burro, ecc.); non è rara la rasatura parziale o totale dei capelli delle donne, giudicata altamente estetica (Masai). In Asia e in America i capelli sono lasciati lunghi, spesso raccolti in una o due trecce (Mongoli, Indiani della Prateria, ecc.); in Cina fra il sec. XVII e il XIX la treccia era portata solo dagli uomini. Le acconciature vengono completate da posticci di erbe intrecciate, penne d'uccelli, conchiglie, pettini di legno od osso, spilloni, caschi di piume, ecc., la cui forma e colorazione rispondono sempre a precisi significati (posticci intrecciati usati nei corroboree australiani, caschi di penne degli Indiani della Prateria, del Messico e del Perú); molto diffusa è anche la pittura, secondo disegni geometrici, del corpo e del volto. Limitata all'Asia e all'Europa è l'acconciatura della barba e dei baffi, lasciati crescere quali segni distintivi di nobiltà, saggezza, virilità.

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