aggressióne

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sf. [sec. XVII; dal latino aggressíonis]. Atto ed effetto dell'aggredire: un'aggressione premeditata; è rimasta vittima di un'aggressione. § In psicologia, il comportamento caratterizzato da aggressività che un organismo esplica nei confronti di un altro organismo. Il termine viene usato anche per designare ogni azione violenta o comunque nociva che venga esercitata su un organismo, sia pure di origine ambientale.

Sociologia

Attività di un singolo o di un gruppo, intenzionalmente finalizzata alla lesione di altrui diritti ed esigenze, secondo una scala di intensità che va dalla mera offesa verbale alla violenza fisica più grave. Nelle discipline sociologiche lo studio sul tema dell'aggressione non ha ancora trovato sbocco in una trattazione teorica unitaria. Suscettibile di ampia applicazione, appare per ora la teoria del capro espiatorio, elaborata da G. Simmel e sviluppata da L. Coser. Essa consiste nel chiamare a raccolta tutte le energie di un gruppo sociale per predisporre manifestazioni di aggressione (simboliche o effettive) nella necessità di far fronte a una minaccia proveniente dall'esterno, ancorché solo fantomatica. Ciò porta di solito ad accantonare i conflitti intestini considerati meno importanti rispetto ai pericoli, reali o potenziali, connessi ai rischi di disgregazione interna del gruppo stesso.

Diritto internazionale

Azione bellica di uno o più Stati contro un altro Stato, qualora non esista motivo di legittima difesa. La questione fu specialmente dibattuta alla fine della prima guerra mondiale: si voleva definire il concetto e dargli una precisa collocazione nel diritto internazionale, ma lo stesso intervento della Società delle Nazioni non riuscì molto efficace. Nel 1933 parecchi Stati firmarono la Convenzione di Londra sulla definizione di Stato aggressore, ma la mancanza di un preciso accenno alla provocazione e alla legittima difesa ne rese molto problematica l'applicazione. Alla fine della seconda guerra mondiale la questione tornò alla ribalta nella stesura della Carta di San Francisco, ma i suoi estensori preferirono soffermarsi sulle misure da attuare per reprimere gli atti di aggressione o di violazione della pace. L'Assemblea delle Nazioni Unite incaricò espressamente una commissione perché elaborasse un progetto di definizione di aggressione e studiasse le questioni a essa connesse. L'argomento però è tuttora oggetto di controversia. In ambito interamericano si è convenuto di definire aggressione interna quella che uno Stato compie ai danni di un altro con azioni provocatorie, da parte di “quinte colonne”, di tale portata da potersi definire un intervento inteso a sovvertire l'assetto politico di quello Stato. § L'accordo di due o più Stati a evitare ogni reciproca aggressione dà luogo al patto di non aggressione.

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