agnizióne

sf. [sec. XVI; dal latino agnitíonis]. In un'opera teatrale, la rivelazione finale della vera identità d'un personaggio restato, sino a quel punto, ignoto; per estensione, riconoscimento. § L'agnizione è un espediente drammaturgico assai diffuso. Dal dramma greco, dove ricorreva con estrema frequenza, essa passò nella commedia nuova e, di qui, a Roma. Il teatro rinascimentale (italiano, francese, spagnolo, inglese d'età elisabettiana) ne usò e abusò per i suoi intrecci e scioglimenti; lo stesso fecero il dramma romantico e il mélo ottocentesco. Nei testi del Novecento le rare agnizioni hanno sapore ironico e parodistico.

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