ambarvali

sm. pl. Rito romano di purificazione dei campi che si compiva nella seconda metà di maggio. Nell'ambito del culto privato, ciascuno lo faceva per i propri campi e, nell'ambito del culto pubblico, era eseguito dalla confraternita sacerdotale degli Arvali, in un campo sacro. Il rito consisteva nel sacrificio a Marte (e più tardi a Cerere), preceduto da invocazioni a Giano e a Giove. Le vittime sacrificali, un maiale, un montone e un toro (suovetaurilia), prima di essere uccise, venivano fatte girare attorno (amb-) ai campi (arva) da purificare; di qui discende il nome del rito (ambarvalia).

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