Lessico

sf. [dal greco amnēsía, dimenticanza]. Perdita parziale o totale della memoria; anche nel linguaggio comune: avere un'improvvisa amnesia; per una strana amnesia avevo dimenticato il suo nome.

Medicina e psichiatria

L'amnesia può essere causata da molti fattori diversi, come traumi cranici, malattie mentali, epilessia, elettroshock, intossicazioni (particolarmente nell'intossicazione cronica da alcol, che può dar luogo alla cosiddetta sindrome di Korsakov). Si distingue un'amnesia retrograda, in cui è persa la capacità di rievocare gli avvenimenti precedenti l'intervento della causa che l'ha prodotta, da un'amnesia anterograda, relativa agli avvenimenti successivi. La prima, frequente per esempio nei traumi cranici, è spesso relativa solo agli avvenimenti che hanno preceduto di poche decine di minuti il trauma stesso. Sono comunque frequenti anche le forme miste. Si distingue inoltre un'amnesia di fissazione da una di conservazione: nella prima (di cui è esempio tipico la citata sindrome di Korsakov) vi è assoluta incapacità di memorizzare gli avvenimenti che si presentano attualmente, con relativa conservazione di quelli memorizzati precedentemente alla forma morbosa; nella seconda si ha un progressivo annullamento anche dei ricordi più antichi. Le due forme si trovano abitualmente associate (per esempio nelle demenze senili) con prevalenza dell'una o dell'altra. Inoltre l'amnesia può essere selettiva, riguardare cioè solo determinati eventi della vita passata del soggetto. Questa forma di amnesia si riscontra abbastanza di frequente nella cosiddetta amnesia affettiva, conseguente cioè non a lesioni organiche ma a traumi emotivi (detta anche sindrome da stress postraumatico). In questi casi può avvenire che il soggetto dimentichi in particolare eventi per lui dolorosi. In psicanalisi, per amnesia infantile si intende la rimozione a livello inconscio dei contenuti relativi alle prime fasi di sviluppo della sessualità.

Etologia

Nel mondo animale sono noti fenomeni di amnesia retrograda. Nel ratto sono ottenibili sperimentalmente attraverso la somministrazione di elettroshock o anestetici subito dopo una prova di apprendimento. Le prestazioni di apprendimento dei ratti così trattati sono molto inferiori a quelle dei ratti di controllo. Si ipotizza che sia l'esperienza sgradevole dell'elettroshock sia l'anestetico interferiscano con il processo cerebrale di formazione dell'engramma, mentre apparentemente non hanno alcun effetto sugli engrammi già consolidati.

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