apiòlo

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sm. [da apio+-olo]. Composto chimico avente la struttura di 1,4-dimetossi-3,4-metilendiossi-5-allilbenzene. L'apiolo perfettamente puro si presenta in forma di cristalli incolori, dal debole odore di prezzemolo, insolubili in acqua, solubili in solventi organici, che fondono a 30 ºC. L'apiolo è un costituente dell'olio essenziale di prezzemolo comune: l'olio etereo greggio, o apiolo verde, si ricava dai frutti della pianta, mentre dai semi viene estratta la sostanza cristallina o apiolo bianco, nota anche come “canfora del prezzemolo”:

L'apiolo ha proprietà antipiretiche ed emmenagoghe, in virtù delle quali ha trovato un certo impiego in passato, specie nella medicina popolare. La sostanza ha tuttavia un notevole interesse tossicologico, in quanto la sua utilizzazione a fini abortivi determina spesso gravi danni a carico del rene, dell'intestino e del fegato, con conseguenze spesso mortali. Oltre che dal quadro dell'intossicazione acuta, l'apiolo verde è caratterizzato da una forte neurotossicità che si manifesta a distanza di un certo tempo dall'applicazione della droga, determinando talora una paralisi completa degli arti inferiori. Tale effetto viene attribuito al fosfato di o-tricresile, sostanza contenuta nell'olio etereo greggio.

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