aspersióne

sf. [sec. XIV; dal latino aspersío-ōnis]. L'aspergere, l'essere spruzzato: per la gioia versarono il vino sulla tovaglia con un'abbondante aspersione. In particolare, rito religioso in cui si bagnano con acqua benedetta la persona o l'oggetto da purificare. § Presso gli Ebrei era un'azione cultuale, più volte descritta nel Pentateuco, con funzioni di consacrazione o purificazione; era compiuta con il sangue del sacrificio (talvolta unito a olio), con olio solo o con acqua purificatrice (per esempio, in Numeri 8, 7). L'usanza è passata fra i riti del cristianesimo, dove l'aspersione è fatta con l'acqua benedetta e ha lo scopo di fortificare il fedele contro le tentazioni e d'implorare da Dio la guarigione da malattie. In articulo mortis e nell'impossibilità di celebrare il battesimo per effusione, la liturgia consente anche il battesimo per aspersione.

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