Lessico

sm. [sec. XIV; latino tardo iubilaeum, che risale all'ebraico jōbēl, propr. capro, con riferimento al corno di capro che annunziava la solennità ebraica]. Indulgenza plenaria solenne accordata dal Papa ai fedeli a determinate condizioni e in particolari ricorrenze. Per estensione, commemorazione solenne del cinquantesimo anno di sacerdozio e simili.

Religione: le origini del giubileo

Presso gli Ebrei, la legge biblica (Levitico, 25, 1-8) disponeva che ogni cinquant'anni si celebrasse un anno di giubileo con l'astensione dal lavoro agricolo, l'affrancamento degli schiavi, la remissione dei debiti e la restituzione agli Israeliti della terra dei loro padri, eventualmente venduta o persa cadendo in schiavitù. Il Giubileo perciò rappresentava un vero e proprio momento di giubilo e restituiva l'uguaglianza sociale tra tutti i figli d'Israele. Il suo annuncio veniva dato il primo giorno del primo mese dell'anno civile da parte dei sacerdoti, mediante il caratteristico suono prodotto soffiando nel corno vuoto del montone. § Il Giubileo istituito nell'Antico Testamento trova la sua continuazione anche nel Nuovo Testamento, ove però l'originale significato sociale e giuridico della festa ebraica viene trasformato e diviene puramente religioso e spirituale. Nel Nuovo Testamentoinfatti Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l'antica festa, perché Egli viene a predicare l'anno di grazia del Signore. Nella Chiesa cattolica dunque, il Giubileo è appunto un "anno di grazia", un anno di remissione dei peccati e di riconciliazione con Dio, un anno di penitenza e di conversione, di speranza e di salvezza. Il primo Giubileo fu istituito da papa Bonifacio VIII nel 1300 e da allora Roma beneficia di un anno giubilare ogni 25 anni sebbene, per qualche motivo particolare, il Papa possa indire anche un Giubileo straordinario, come è accaduto ad esempio nel 1983 per volontà di Giovanni Paolo II. Particolare risalto ha avuto il Giubileo del Duemila, in cui si sono celebrati i 2000 anni dalla nascita di Cristo e la fase di passaggio fra la fine del vecchio millennio e l'inizio del nuovo. Nel 2015 papa Francesco ha indetto un giubileo straordinario a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II. Il prossimo giubileo si celebrerà nel 2025. La durata delle celebrazioni è annuale (Anno Santo) e per fruire delle indulgenze giubilari è prescritta la visita, in spirito di penitenza e conversione, alle tombe degli Apostoli nelle basiliche di S. Pietro e di S. Paolo, S. Giovanni in Laterano e S. Maria Maggiore.

Religione: il cerimoniale del Giubileo cattolico

Sia le preghiere da recitare durante le funzioni liturgiche sia tutte le operazioni relative alla cerimonia d'apertura e di chiusura dell'Anno Santo risalgono, con qualche piccola variante, al cerimoniale preparato dal celebre liturgista Giovanni Burcardo per incarico di papa Alessandro VI alla fine del XV secolo. L'Anno Santo inizia il giorno della vigilia di Natale con l'apertura da parte del Pontefice della Porta Santa di S. Pietro. Contemporaneamente, alla presenza di altrettanti cardinali, vengono aperte anche le Porte Sante delle basiliche di Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura. Queste porte, costruite nel 1500 per volere di Alessandro VI, e la cerimonia della loro apertura assumono un significato strettamente simbolico: esse rappresentano la via della salvezza e varcarle significa cambiare vita, passare dalle tenebre alla luce ed entrare nella Chiesa, cioè nella casa di Dio, nella Città santa, nella Gerusalemme celeste. Le Porte Sante rimangono aperte per tutta la durata dell'anno giubilare, ma ogni sera vengono serrate da solide imposte. La vigilia del Natale dell'anno successivo, dopo il canto dei vespri, si compie la cerimonia di chiusura delle Porte (ha fatto eccezione il Giubileo del 2000, nel quale la chiusura è avvenuta il 6 gennaio 2001): il Pontefice stesso, dopo aver recitato le preghiere prescritte ed aver benedetto i materiali preparati per innalzare rapidamente il muro che chiuderà di nuovo l'ingresso di San Pietro, getta per tre volte la calcina sulla soglia e poggia tre mattoni su di essa, dando inizio al lavoro di ricostruzione che poi verrà terminato dagli operai. La cerimonia si conclude con l'elargizione dell'indulgenza plenaria da parte del Papa ai fedeli.

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