Lessico

"Per gli schemi del telaio e delle parti meccaniche vedi il lemma del 3° volume." sm. [sec. XX; auto-+carro, sul modello dell'inglese autocar]. Autoveicolo industriale idoneo al trasporto di merci e materiali vari "Lo schema del telaio e delle parto meccaniche è a pag. 178 del 3° volume." . È detto anche camion. I principi costruttivi hanno molti punti di contatto con quelli relativi all'automobile, ma per i vari organi e strutture sono adottate soluzioni diverse che tengano conto degli specifici impieghi del mezzo. In base alle dimensioni e al peso gli autocarri si dividono in autocarri leggeri, con peso a pieno carico compreso tra 2,4 e 4,5 t; autocarri medi con peso a pieno carico da 4,5 a 8 t; autocarri medio-pesanti di peso compreso fra 8 e 12 t; autocarri pesanti, oltre le 12 t. Gli autocarri inoltre si distinguono anche in base al numero totale di assi, che può arrivare fino a un massimo di 4. La struttura portante degli autocarri è rappresentata da un telaio, composto da longheroni e traverse d'acciaio ad alta resistenza, con eventuali rinforzi alle giunture, sul quale viene installata la sovrastruttura; nei trattori stradali (cioè le motrici per i semirimorchi) è presente anche un robusto controtelaio superiore al quale è fissata la “ralla”, che è la piastra girevole a cui viene agganciata la parte anteriore del semirimorchio. Per gli autocarri leggeri si adotta anche la carrozzeria portante, soluzione questa molto diffusa nei furgoni.

Tecnica: il motore

Il motore, posto prevalentemente in posizione anteriore, sotto la cabina di guida, è di tipo Diesel a 4 tempi, generalmente a iniezione diretta, con 6-8 cilindri o più, a V di 90º; sugli autocarri leggeri e sui furgoni si impiegano anche motori Diesel a 2 tempi con iniezione indiretta, oppure motori a ciclo Otto di derivazione automoblistica. Per autocarri medi e pesanti, inoltre, sono in fase di sperimentazione propulsori a turbina che possono aprire interessanti prospettive circa l'automazione nel campo dei veicoli industriali. Negli autocarri pesanti i motori sono praticamente sempre sovralimentati mediante turbocompressore, hanno cilindrate di 12.000-17.000 cm3 con potenze massime di 350-400 CV, a regimi mai superiori a 2300 giri al minuto, e sono dotati di cilindri a teste singole multivalvole. Il cambio di velocità è dotato di un gruppo di riduzione, generalmente a ingranaggi epicicloidali, posto in corrispondenza dell'entrata o dell'uscita del moto, di modo che vi sono sempre almeno 8 rapporti più 2 per la retromarcia e in alcuni casi si arriva fino a 16; solo nei furgoni e in alcuni autocarri leggeri vi sono cambi normali a 4-5 velocità. La trazione è generalmente posteriore, a parte alcuni furgoni di piccole dimensioni. In base al rapporto tra numero di assi motore si distinguono veicoli: a due assi, di cui uno motore (4×2); a due assi con trazione integrale (4×4); a 3 assi con un asse motore (6×2); a 3 assi dei quali 2 motore (6×4); a 3 assi con trazione integrale (6×6); a 4 assi con un asse motore (8×2); a 4 assi due dei quali motore (8×4). I gruppi meccanici, come sterzo, freni, sospensioni, frizione, ecc., sono ovviamente dimensionati in modo opportuno dato il notevole sforzo cui sono sottoposti; in particolare gli autocarri medi e pesanti sono dotati di servocomandi idraulici che ne facilitano la guida e la manovra. Inoltre, per il forte carico che viene trasmesso agli assi posteriori, questi sono di frequente dotati di ruote doppie, spesso costituite da un solo cerchione che reca due pneumatici affiancati.

Tecnica: la carrozzeria

La carrozzeria degli autocarri è costituita da una cabina di guida e dalla sovrastruttura di lavoro. Le cabine, in alcuni tipi di autocarri, sono incernierate anteriormente in modo da poter essere ribaltate per accedere facilmente al vano motore. Le cabine possono terminare subito alle spalle dei sedili (cabine corte), oppure essere dotate di un vano arredato con cuccette (cabine lunghe nei trattori stradali, nei TIR, ecc.). Le sovrastrutture, fissate al telaio di norma tramite interposizione di un controtelaio, sono di vario tipo in base alle esigenze di utilizzo. La soluzione più generica è quella di un cassone aperto, fisso, con sponde asportabili per facilitare le operazioni di carico e scarico; a tale scopo alcuni autocarri sono dotati di piccole gru, azionate dal motore del veicolo o da appositi dispositivi idraulici, e alloggiate tra cabina e cassone. Negli autocarri leggeri cabina e cassone possono formare un corpo unico (furgoni). Le soluzioni adottabili per le sovrastrutture sono comunque varie e numerose; si hanno così: autocarri con cassone completamente chiuso, spesso formante un unico corpo con la cabina, per il trasporto di merci delicate, masserizie, ecc.; autocarri attrezzati con impianto frigorifero per il trasporto di alimenti congelati (autocarri refrigeranti); autocarri per il trasporto di liquidi (autocisterne, autobotti); autocarri aperti a cassone ribaltabile (detti anche tombarelli) per il trasporto di materiali sfusi come ghiaia, rottami di ferro, ecc. Oltre a quelli citati vi sono numerosi altri tipi di autocarri che presentano caratteristiche del tutto particolari e assumono quindi denominazioni specifiche, per esempio autopompa, autogrù, autoscala, autotorre, ecc. Spesso gli autocarri pesanti sono accoppiati a rimorchi (autotreni) oppure sono privi di cassone (autocabinati) e con telaio di dimensioni ridotte provvisto di dispositivo per l'attacco di semirimorchi (trattore stradale).

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