aviorazzo

sm. [avio-+razzo]. Aereo dotato di motore a razzo destinato al volo ad altissima velocità e a quote molto elevate. È detto anche aerorazzo. Le condizioni d'impiego ideali dell'aviorazzo si otterrebbero nel volo a velocità pari a quelle di eiezione dei gas di scarico e ad altezze tali da rendere nulle le resistenze passive. In queste condizioni il propulsore, che non necessita di ossigeno atmosferico per funzionare, potrebbe assolvere regolarmente il proprio compito. I rilevanti consumi del motore a razzo limitano, peraltro, considerevolmente la durata di volo dell'aviorazzo e determinano elevati costi d'esercizio. Ciò comporta pesanti limitazioni delle possibilità d'impiego di questo mezzo che è stato usato solo sperimentalmente come intercettore con limitata autonomia e per ricerche in vista del volo suborbitale. L'elevata pericolosità dei carburanti costituisce un'altra grave limitazione all'impiego. Nel periodo tra le due guerre, aviorazzi sperimentali di modeste caratteristiche furono realizzati in diversi paesi. Durante la seconda guerra mondiale, la Germania impiegò con modesti risultati gli aviorazzi da caccia Me. 163 Komet e Ba. 349 Natter. Pur essendoci stati vari esempi di aviorazzi negli altri Paesi, gli esperimenti più interessanti sono stati effettuati dagli Stati Uniti negli anni dal 1946 al 1968, nel quadro delle ricerche e degli esperimenti relativi al volo ad altissima velocità. Nel corso degli studi effettuati sugli aviorazzi sono stati raggiunti buoni risultati, in particolare nelle velocità supersoniche. Si deve fra l'altro a un aviorazzo (l'X 1 della Bell) il superamento della velocità del suono per la prima volta nella storia dell'aeronautica, il 14 ottobre 1947 (pilota Charles “Chuck” Yeager). L'aviorazzo veniva portato in quota da un aereo particolarmente attrezzato; da questo veniva sganciato per iniziare il volo. Questa procedura era necessaria in quanto l'autonomia dell'aviorazzo era limitata e il decollo da terra con la salita in quota avrebbe fatto consumare gran parte dei propellenti. Fra i più noti aviorazzi, l'X 1 e l'X 2, realizzati dalla Bell Aircraft, avevano entrambi un motore a razzo funzionante con una miscela di ossigeno liquido, acqua e alcol che poteva rimanere acceso per una durata di 120÷150 secondi, con un consumo di 18÷22 litri/secondo. L'X 1A, pilotato da Yeager, nel 1953 raggiungeva i 2650 km/h (pari a 2,5 Mach) a 23 200 m, mentre l'X 2 pilotato da F. Everest nel 1956 superava i 4000 km/h. Ultimo nella serie degli aviorazzi, il North American X 15, progettato nel 1957, ha completato nel 1968 il ciclo di ricerche affidatogli. Nell'ottobre del 1958 effettuava il primo volo di prova senza l'accensione dei motori a razzo e nel 1959 iniziavano i voli sperimentali. L'X 15 ha volato a oltre 6500 km/h e ha raggiunto quote prossime ai 100.000 m, costituendo un prezioso mezzo di studio e di sperimentazione per i voli suborbitali. Aveva apertura alare di 6,70 m, lunghezza di 15,98 m, altezza di 4,11 m; era costruito in lega di acciaio al nichel resistente alle alte temperature e dotato di propulsore a razzo alimentato da ossigeno liquido e ammoniaca anidra, capace di fornire, ad alta quota, più di 30.000 kg di spinta.

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