bùfalo

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(antico bùffalo; regionale bùfolo), sm. [sec. XIII; latino tardo bufălus, per il classico bubălus].

1) Nome comune di alcune specie di Artiodattili della famiglia dei Bovidi diffuse in Asia e Africa. In loc. fig., con riferimento alla mole e alla forza dell'animale: mangiare come un bufalo, smodatamente; soffiare come un bufalo, ansimare; comportarsi come un bufalo, senza grazia o anche con scontrosità.§ I bufali riuniscono le forme più primitive della sottofamiglia dei Bovini, con dimensioni da piccole a molto grandi (lunghezza 180-300 cm; peso sino a 1000 kg); comprendono: gli anoa o bufali pigmei (genere Anoa) , il bufalo indiano (Bubalus arnee arnee) o arni e il bufalo cafro (Syncerus caffer), africano. Il bufalo indiano è molto robusto e massiccio, alto, nelle varie sottospecie, da 150 a 180 cm; ha corna gigantesche, a forma di falce, a sezione triangolare, ripiegate ad arco piatto all'indietro, sviluppate su di uno stesso piano; il manto è corto e rado, di colore diverso nelle varie sottospecie; gli zoccoli sono lunghi, larghi e ampiamente divaricabili in relazione al fatto che vive in zone paludose. La sua diffusione geografica, amplissima durante la preistoria (dal Nordafrica alla Cina) è ora ristretta all'Asia meridionale e sudorientale. Dal bufalo indiano si sono originati i bufali domestici asiatici, introdotti forse dagli Arabi in Europa e in Africa. Il bufalo cafro, africano, è distinto in due sottospecie: il bufalo cafro propriamente detto, o bufalo nero, (Syncerus caffer caffer), abitante della savana, alto fino a 170 cm, del peso sino a 800 kg, di colore nerastro e dalle larghe corna a sezione semirotonda, ripiegate prima verso l'esterno, poi verso l'alto con le punte dirette all'interno e il bufalo rosso o bufalo nano (Syncerus caffer nanus), di foresta, più piccolo del precedente (130 cm d'altezza), dal manto folto e rossastro, con corna più piccole. A queste due sottospecie taluni aggiungono anche il bufalo del Sudan (Syncerus caffer brachyceros), con caratteri per molti aspetti intermedi. L'addomesticamento del bufalo indiano non comporta particolari difficoltà; tale pratica si ricorda già intorno al 3500 a. C. Il bufalo è un animale a triplice attitudine: da lavoro, da carne e da latte, largamente diffuso e utilizzato nei Paesi asiatici anche quale animale da tiro. La femmina, che ha una mole minore del maschio, partorisce per la prima volta a 34-36 mesi, dopo un periodo di gestazione di 310-315 giorni, e ha una produzione di 1800-2100 litri di latte per ogni lattazione. Abbastanza pregiata è la carne dei giovani animali (bufalotti). In Italia viene allevato in Puglia e in Campania. Il latte, che in Italia viene sfruttato per ricavarne formaggi e latticini, contiene in media il 7% di grasso. Il bufalo da carne viene allevato a ciclo chiuso, cioè l'animale nasce e si fa ingrassare nello stesso posto e viene fatto uscire soltanto quando è pronto per la macellazione.

2) Fig., uomo grossolano, rozzo e ignorante: “Bufali presuntuosi che avevan preso le biblioteche per stalle” (Papini).

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