Storia

S. inglese (propr. palla a base). Sport nazionale degli Stati Uniti d'America, praticato, su un campo appositamente attrezzato, da due squadre di nove giocatori ciascuna, sotto il controllo di uno o più arbitri. Le origini del baseball sembra vadano cercate in Gran Bretagna dove, nel Settecento, si praticava un gioco chiamato rounders o feeder e anche baseball. Taluni affermano che il baseball sia semplicemente l'evoluzione del cricket, importato dai coloni inglesi nel Nuovo Mondo. Nel 1908 fu nominata negli Stati Uniti una commissione con l'incarico di accertare le origini del gioco. Secondo tale commissione il moderno baseball nacque nel 1839 a Cooperstown (New York) quando Abner Doubleday tracciò un campo di gioco e fissò le prime regole fondamentali. La prima partita ufficiale fu giocata agli Elisian Fields di Hoboken (New Jersey) il 19 giugno 1846 tra le squadre dei Knickerbockers e del New York Nine. Si deve al Knickerbocker Club, il primo club di baseball fondato nel 1845 da Alexander Joy Cartwright jr., la codificazione ufficiale del gioco con la preparazione di un regolamento tecnico (1846), in seguito arricchito e perfezionato. Nel 1858 si costituì un'associazione nazionale dei club che praticavano il gioco del baseball e quando, nel 1868, si tenne a Filadelfia il primo congresso, vi erano rappresentate ben 500 società. Successivamente le società si riunirono in due leghe: la National League (sorta nel 1876) e l'American League (costituita nel 1882 e riorganizzata nel 1900). Oltre le due leghe citate, esistono negli Stati Uniti una sessantina di leghe minori, tutte controllate dalla National Association of Professional Leagues. Il professionismo comparve nel baseball nel 1868, quando a Cincinnati fu costituita la prima squadra composta di giocatori retribuiti. Le due squadre meglio classificate nei campionati organizzati dalle due più importanti leghe disputano ogni anno le World Series (uno spareggio al meglio delle sette partite) per la conquista della World Crown. Il baseball è praticato anche in molti Paesi dell'America Centrale e Meridionale, dell'Africa, del Sud-Est asiatico e in Giappone. In Europa si disputano un campionato europeo e una coppa. In Italia, già conosciuto nel periodo tra le due guerre mondiali, ebbe una certa diffusione dopo il 1945, e nel 1950 sorse la Federazione Italiana Baseball Softball (FIBS) con sede a Roma, affiliata (1957) al CONI.

Regole di gioco

Il baseball si gioca su un campo iscritto in un quarto di cerchio il cui raggio misura, nei campi regolari, 76,20 m. . Con un vertice nel centro del quarto di cerchio, è tracciato un quadrato di 27,43 m di lato i cui quattro angoli costituiscono le “basi”, segnalate le prime tre da sacchetti quadrati di 38 cm di lato e 10 cm di spessore, imbottiti di segatura e fissati al suolo. Al vertice sul centro è posta la casa base o piatto o quarta base (home plate); proseguendo lungo i lati del quadrato, in senso antiorario, si incontrano agli angoli la prima, la seconda e la terza base. Di fronte alla casa base, a 18,44 m, è posta la pedana (cm 61×15) del lanciatore (pitcher). Il campo delimitato dalle quattro basi è detto diamante o campo interno per distinguerlo dalla restante parte del quarto di cerchio, chiamata campo esterno o territorio di foul (fuori campo). Le linee che, convergendo sulla casa base, delimitano il campo sono dette linee di foul. Attrezzi del gioco sono la palla, il bastone e il guantone. La palla, formata da un avvolgimento di filo attorno a un nocciolo di sughero o gomma a sua volta ricoperto da due strisce di pelle bianca di cavallo o di bue cucite tra loro, ha un diametro di ca. 8 cm e pesa 145 g. Il bastone è di legno duro e privo di qualsiasi rinforzo metallico ed è lungo 106 cm, con diametro massimo di 6,98 cm. I guantoni sono di pelle. Il ricevitore (catcher), posto a guardia della casa base, indossa una pettorina, una maschera e due schinieri. La divisa dei giocatori di baseball è pressoché la stessa adottata dal 1848 dai Knickerbockers di New York. L'incontro si svolge tra due squadre di nove giocatori (più alcune riserve che possono sostituire i titolari anche a gioco iniziato) che si alternano all'attacco e in difesa. I giocatori della squadra in difesa si dispongono secondo uno schema preciso. Il lanciatore sulla pedana di lancio, il ricevitore dietro la casa base, tre giocatori a guardia rispettivamente della prima, seconda e terza base; un esterno destro, un esterno centro e un esterno sinistro si dispongono nel grande campo; l'interbase si colloca generalmente tra la seconda e la terza base. La squadra alla battuta manda in campo un uomo alla volta con funzioni di battitore (batter) che si colloca in un box (m 1,85×1,22) accanto alla casa base, dinanzi al ricevitore e rivolto verso il lanciatore. Il lanciatore lancia la palla mirando nello spazio compreso tra le ascelle e il ginocchio del battitore, nel corridoio delimitato dalla casa base. Se la battuta riesce, cioè se il battitore intercetta il tiro con la mazza e rinvia la palla in campo, egli diventa corridore (runner) e, gettato il bastone, cerca di raggiungere, per conquistarla, la prima base prima che i giocatori avversari vi facciano pervenire la palla raccolta. Il battitore conquista la prima base anche quando il lanciatore ha compiuto quattro lanci (ball) giudicati non validi dall'arbitro; quando sia stato colpito dalla palla indirizzatagli dal lanciatore; quando sia stato ostacolato dal ricevitore. Se il corridore riesce a compiere, in una o più riprese, senza farsi eliminare, il giro delle basi, conquista un punto. Ciascuna base può essere occupata da un solo corridore per volta. Un giocatore della squadra in attacco viene eliminato (out) quando, come corridore, viene toccato da un avversario in possesso della palla prima di giungere alla base, o giunge a questa dopo che vi è pervenuta la palla; viene eliminato come battitore quando non ha intercettato, o l'ha fatto irregolarmente, tre tiri validi (strike) del lanciatore e quando la palla battuta viene raccolta al volo da un avversario. Invece una battuta valida tanto potente da inviare la palla oltre il limite del campo (fuori campo) permette a tutti i giocatori d'attacco nelle basi di segnare un punto. L'eliminazione di tre giocatori della squadra all'attacco determina l'inversione delle posizioni delle squadre. Quando ciascuna delle due squadre ha compiuto un turno in difesa e uno all'attacco, si chiude una ripresa (inning). La partita termina dopo nove riprese e vince la squadra che ha totalizzato il maggior numero di punti. In caso di pareggio verranno disputate tante riprese successive sino a quando una squadra non andrà in vantaggio. L'incontro è diretto da quattro arbitri, uno per base; arbitro capo è quello della casa base, che giudica sulla validità dei lanci e delle battute.

Bibliografia

J. Kindall, Baseball, Milano, 1986; G. Sbarra, Invito al baseball, Milano, 1987.

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