benché

(lett. bèn che, ant. abbenché), cong. [sec. XIII; ben+che].

1) Quantunque, sebbene, malgrado (di norma seguita dal congt.): benché sia tardi, prova ugualmente a spedire la domanda; anche con l'ellissi del v.: benché tardi andrò. Talvolta con il v. all'ind., per esprimere certezza o con valore avversativo (specialmente assoluto): te lo riferisco: benché, non mi pare che le cose stiano così.

2) Con valore di avv. rafforzativo nella loc. il benché minimo: “non poteva sfuggirle... il benché minimo movimento” (Palazzeschi).