brigata

Indice

Lessico

sf. [sec. XIII; da briga].

1) Ant., banda di armati: far brigata, raccogliersi in armi.

2) Gruppo di persone che si riuniscono per trascorrere il tempo in compagnia e allegria: una gaia brigata di studenti; esser della brigata, far parte di essa; far brigata, formare una comitiva; proverbio: “poca brigata vita beata”, in pochi si sta meglio. Più in genere, gruppo, folla di persone: la gente giungeva a brigata Per similitudine, anche branco di animali, quantità di oggetti.

3) Ant., l'insieme dei parenti, famiglia.

4) Unità tattica e poi organica la cui costituzione risale a Gustavo Adolfo di Svezia e al Turenne.

Esercito italiano

La creazione della brigata fu dovuta alla necessità di adottare un ordinamento tattico diverso da quello amministrativo. La brigata rimase formata in battaglioni fino all'epoca della Rivoluzione francese, quando anche il reggimento divenne unità tattica. La brigata, di fanteria o di cavalleria, restò ordinata su due reggimenti fino alla prima guerra mondiale. La brigata di cavalleria, formatasi nel sec. XVII, fu sempre unità tattica; quella di fanteria aveva in genere una forza di sei battaglioni, tre per ogni reggimento. Nell'Esercito italiano fino alla prima guerra mondiale i 94 reggimenti di fanteria allora esistenti erano raggruppati in 47 brigate. Durante il conflitto 1915-18 le brigate di fanteria furono 150, più una di granatieri, ridotte a 52 dopo la guerra. Ogni brigata portava il nome di una città o di una regione italiana, a eccezione di due che si chiamavano Re e Regina (rispettivamente 1º e 2º; 9º e 10º Fanteria). Delle vecchie brigate di fanteria, molte ebbero storia gloriosa. Si ricordano, fra le altre, la brigata Savoia, poi Re, la più antica, costituita nel 1625; la brigata Aosta, 5º e 6º reggimento, entrambi decorati di due medaglie d'oro al valor militare; la brigata Regina poi Bari, il cui 9º reggimento è decorato di due medaglie d'oro al valor militare; la brigata Casale, 11º e 12º Fanteria, detti “I gialli del Calvario”, poiché i reggimenti, che portano appunto mostrine gialle, si illustrarono nella presa del monte Calvario sul fronte isontino nella guerra 1915-18; la brigata Acqui, 17º e 18º Fanteria, che diede il nome alla divisione massacrata dai Tedeschi a Cefalonia nel 1943; la brigata Alpi, custode delle tradizioni garibaldine nell'esercito; la brigata Toscana, 77º e 78º Fanteria, detta la brigata “dei Lupi”; la brigata Sassari, 151º e 152º Fanteria, valorosissima, entrambi i reggimenti furono decorati di due medaglie d'oro al valor militare. Durante la guerra 1915-18 fu costituita anche una brigata Marina, con marinai e ufficiali della flotta militare, per la difesa di Venezia. La costituivano il reggimento San Marco e batterie natanti per un complesso di 800 uomini e 150 cannoni. Abolito con gli ordinamenti del 1926 e successivi, il livello brigata ricomparve nell'Esercito italiano dopo la seconda guerra mondiale. Attualmente la brigata, che per effetto dei provvedimenti di ristrutturazione del 1975 ha sostituito il reggimento monoarma, è costituita da battaglioni dell'arma base (fanteria, carri, ecc.) e da proprie unità di artiglieria, genio, trasmissioni, servizi. Esistono brigate di fanteria motorizzate, meccanizzate, corazzate, alpine, paracadutisti, missili. Nell'arma dei Carabinieri la brigata è un raggruppamento organico di battaglioni; nella Guardia di Finanza, il minor reparto organico al comando di un sottufficiale. La brigata aerea è un'unità organica dell'Aeronautica Militare Italiana costituita, oltre che da un comando, da un reparto di volo su due o più gruppi, da un reparto ERT (efficienza, rifornimenti, trasporti), e da un reparto SOG (servizi operativi generali). Create dopo l'entrata dell'Italia nella NATO allo scopo di realizzare un certo grado di autonomia operativa, le brigate aeree hanno in gran parte ripreso la denominazione di stormi.

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